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I cibi adatti a Vata-Pitta-Kapha

I cibi adatti e consigli di alimentazione per pitta, kapha e vata, secondo l'antica tradizione ayurvedica

L’ordine dei sapori durante il pasto:

alimenti dolci all’inizio, a cui faranno seguito acido e salato, poi piccante, amaro e astringente. (questo è l'ordine con cui nei testi classici e anche moderni solitamente vengono messi i sapori)

Questa successione durante il pasto segue una logica.

Quando una persona è affamata c'è un aumento di Vāta e di Pitta. Per pacificare questi due doṣa il dolce (cereali, quindi pasta pane, riso o altri cereali) è il sapore migliore.

Il sapore dolce provoca un aumento di Kapha e quest'aumento di Kapha è necessario per inumidire il cibo (praticamente la saliva che inumidisce il bolo alimentare) (Bodhaka Kapha).

Il dolce all'inizio placa un po' anche la fame.
Le sostanze di sapore dolce hanno un guṇa pesante, sono più difficili da digerire, per questo è bene ingerirle per prime.

Successivamente è meglio assumere sostanze acide (alimenti contenenti aceto o succo di limone, sottaceti) e salate (formaggi stagionati es. parmigiano; lo stracchino è acido e salato; la ricotta è più dolce) perché continuano a pacificare Vāta ma al contempo stimolano agni.

Infine è bene assumere i sapori piccante, amaro e astringente. I primi due continuano ad aumentare agni e tutti e tre riducono Kapha, che nel frattempo si è aggravato con il pasto (se la quantità è sufficiente, in generale il pasto aggrava Kapha, di qualunque alimento si tratti) (non a caso la prima fase della digestione è controllata da Kapha).

In situazioni particolari si può invertire l’ordine, ad es. chi ha problemi di cattiva digestione trarrà beneficio dall'assunzione di zenzero e sale (piccante e salato) prima dei pasti.


Per trattare determinate patologie l'ordine e la quantità dei rasa possono cambiare.

 

L'abitudine di mangiare il dessert a fine pasto non è una buona abitudine. D'altronde è anche vero che a volte il cibo, oltre alle necessità nutrizionali, deve soddisfare anche necessità di altra natura: il dessert a fine pasto pacifica la mente, rasserena, fa piacere, ci gratifica.

Per pacificare Vāta gli alimenti dovranno essere assunti nella sequenza dei sapori salato, acido, dolce.
Per pacificare Pitta la sequenza sarà: amaro, dolce, astringente.
Per pacificare Kapha l'assunzione dei cibi dovrà avvenire nella sequenza dei sapori: piccante, amaro, astringente.

Questi sapori dovranno essere i più rappresentati. Gli alimenti con gli altri sapori devono essere ridotti ed assunti successivamente.

Certi restringimenti quasi punitivi non rispondono a nessuna regola e sicuramente provocano depressione di agni (che porta tristezza sul viso).

Alcune scuole di alimentazione moderna (es. la macrobiotica), pur contenendo tantissime informazioni di grandissima utilità, vengono interpretate in maniera talmente restrittiva e talmente punitiva che in tante persone fanno più danni che benefici.

Alimenti pacificanti per Vta

(Premessa: dire “pacificare Vāta” significa dire tante cose: quale subdoṣa di Vāta è sbilanciato? A seconda di quale subdoṣa di Vāta è sbilanciato possiamo agire in una maniera diversa. Quale guṇa di Vāta è in difetto o in eccesso? Ad es. se il guṇa in eccesso è laghu sarà diverso rispetto ad avere il guṇa rūkṣa in eccesso)
Vāta viene pacificato dai sapori dolce, acido, salato.
Acqua: è sempre meglio consumarla tiepida.
Cereali  (In linea di principio sono tutti abbastanza validi per pacificare Vāta)
Indicati: tutti i tipi di grano e derivati (pane, pasta) (interessanti le varietà Senatore Cappelli, non modificata geneticamente, e trimiglia, un grano siciliano), kamut, tutti i tipi di riso, amaranto, avena cotta, pane con germogli tipo pane esseno fatto con cereali germogliati, quinoa, seitan.
Poco indicati, da usare con moderazione: avena secca, cereali in fiocchi e/o soffiati, tutti i tipi di fiocchi, soprattutto di avena, avendo l'accortezza di cuocerli o di farli ammollare bene in un liquido caldo, in piccole quantità (non essendo il meglio del meglio), soffiati, gallette (essendo secche, asciutte, ruvide), crackers, grissini, pane carasau o carta musica, crusca (l’abitudine di utilizzarla per aiutare l'intestino non si confà ad un soggetto Vāta), farro (il cereale più antico dal punto genetico è il farro monococco, da cui derivano tutti gli altri per incroci successivi, sarebbe quello da preferire; purtroppo però ha una produttività molto bassa), grano saraceno, granturco, orzo, miglio (sono poco indicati anche se alla fine sviluppano un sapore dolce), cous cous (pur essendo di grano è un po’ asciutto, un po’ secco), polenta, segale, tapioca, (perché hanno guṇa e retrogusti controindicati), müsli [di per sé non è proprio l’ideale però se viene bollito (basta far spiccare il bollore) nel latte se ne corregge la secchezza].
Legumi(In generale sono tutti poco indicati)
Da preferire: i mung dhal (lenticchie decorticate gialle), se queste non reperibili quelle arancioni decorticate, la soia verde, (le nostre lenticchie sia quelle verdi che quelle piccole tipo Castelluccio sia quelle nere, beluga, sono più aggravanti Vāta), lenticchie rosse e gialle, tofu, latte di soia, salse di soia, derivati della soia tipo shoyu, tamari, miso in generale (in qualsiasi miso, che si usa come un condimento tipo un dado da brodo, c’è sempre la soia come base, con l’aggiunta di un cereale), würstel di soia.
Da usare con moderazione o da evitare: ceci, fagioli di tutti i tipi compresi gli azuki (sono una specie di fagioli rossi, più piccoli:, lenticchie nere, soia gialla, farina di soia, polvere di soia, soia gialla in chicchi, lessata, tempeh, piselli secchi, fave secche, (i legumi secondo l’ Āyurveda sono considerati astringenti, sconditi “allappano” e questo aggrava Vāta)(nell’hummus viene messo tanto aglio e questo aiuta)(per correggere i guṇa dei legumi possono essere utilizzati santoreggia, assafoetida, cumino, salvia, rosmarino, le spezie in generale, coriandolo, finocchio, es. foglia di alloro nelle lenticchie, nei fagioli bianchi spicchio d'aglio e salvia, a fine cottura una spolverata di cumino, garam masala, curry, pepe), tofu secco (si trova nei negozi giapponesi).

Vegetali da preferire: aglio, asparagi, barbabietole, carote, cetrioli, cipolle, meglio cotte, crescione (pianta che cresce nell’acqua, di sapore leggermente piccantino – ricorda un po' la rucola ma è più acquoso, come una carota), daikon (Raphanus sativus Linn., in sanscrito Mulaka; Mulaka Kṣara è una sostanza usata contro i calcoli renali)(ravanello bianco gigante giapponese che sa di ravanello), fagiolini, finocchio, olive nere, pastinaca (è una specie di carota con radice bianca e più morbida, era la radice più conosciuta e consumata in Europa fino all’arrivo della patata e anche successivamente perché la patata era considerata cibo da maiali, si mangiava lessata e condita e anche per ispessire le zuppe, è dolciastra; il topinambur veniva mangiato molto prima della patata), patate dolci, batata, peperoni freschi, piselli cotti, (quando sono freschi hanno sapore dolce), pomodori, meglio se cotti, porri, ravanelli, con moderazione, cotti, (in generale per Vāta le verdure cotte sono meglio di quelle crude), zucche, zucchine, spinaci cotti.

Da limitare o escludere negli sbilanciamenti Vāta: cavolo, bietole (sono ricche di ossalati), broccoli, carciofi, cavolfiore soprattutto se crudo, cavolo rapa, cavolo verde, cipolle crude (il piccante aggrava Vāta, inoltre sono molto leggere, contengono tante sostanze aromatiche, sono volatili) (cotte fanno benissimo), foglie di rapa, cime di rapa, foglie di tarassaco, funghi, germogli, granoturco fresco, lattuga, melanzane, melone amaro (di colore biancastro), i peperoni piccanti, pomodori crudi, piselli crudi, prezzemolo, radice di bardana, rape, ravanello crudo, sedano, spinaci crudi, topinambur (pur essendo dolciastri tendono a creare aria intestinale, gonfiori), verdure a foglia larga.

 

Da evitare: verdure surgelate, verdure secche, dare la preferenza alle verdure cotte e non a quelle crude. Evitare sempre le olive verdi (perché sono raccolte immature hanno maggiore astringenza).

Frutta
(Per Vāta in linea di principio va bene tutta, principalmente la frutta dolce e matura)Indicati: albicocche, arance, ananas, avocado, bacche (frutti di bosco), banane, ciliegie, cocco, datteri freschi e fichi freschi, fragole, kiwi, limoni, mango, mele cotte, meloni, papaya, pesche, pompelmo, prugne fresche o ammollate, susine, uva fresca e uva passa ammollata,

Da evitare: in genere tutta la frutta secca, la frutta essiccata, fichi secchi, datteri secchi, anguria (per la freddezza), kaki, melagrane (in linea di principio la melagrana è poco congeniale), mele crude, mirtilli, pere, prugne secche, uva passa.

Latticini
(In linea di principio vanno tutti bene per Vāta)
Indicati: burro, formaggio morbido, formaggio di capra, formaggi morbidi tipo Yocca, gelato, ghee, yogurt, meglio se diluito e speziato, latte di capra, latte vaccino, latticello, panna, panna acida.

Da usare con moderazione: formaggi stagionati, latte in polvere sia vaccino sia di capra, yogurt sia normale sia alla frutta.

Alimenti di origine animale
Indicati: carne di animali che crescono in ambienti umidi, anatra, bufalo, gamberetti, manzo, pesce d’acqua dolce o di mare, carne scura del pollo (es. nella coscia), salmone,

sardine (perché sono ricche di acidi grassi polinsaturi, che hanno un’azione positiva sul sistema nervoso; per la presenza di questi grassi riescono a vivere in ambienti molto freddi)(non è detto che la carne di un animale che si muove velocemente aggravi Vāta), carne scura del tacchino, tonno, uova, cotte in tutti i modi.

Da ridurre: cacciagione, coniglio, capretto, agnello (anche se sicuramente è meno aggravante Vāta del capretto), maiale (nonostante l'opinione corrente è una delle carni più magre), carne bianca del pollo e del tacchino.

Olii

(Per Vāta gli olii vanno bene sia per uso interno sia per uso esterno)
Indicati: ghee, olio di oliva, olio di sesamo e quasi tutti gli altri olii; per uso esterno: olio di cocco (è il più fresco ma anche il più grasso) e di avocado.
Il meno adatto è l’olio di semi di lino, perché tende ad essere disseccante (per capelli di solito si usa l'olio e la polpa dei semi che contiene anche mucillaggine che arricchisce).
Dolcificanti
(In linea di principio le sostanze di sapore dolce sono benefiche per Vāta)
Indicati: malto d’orzo, miele (non aggrava Vāta, allevia Kapha), melassa, fruttosio (non è uno zucchero naturale, bensì la riproduzione di uno zucchero presente nella frutta), sciroppo d’acero, sciroppo d’agave, sciroppo di riso, zucchero integrale vero tipo mascobado, jaggery, panela, rapadura, stevia, succhi di frutta concentrati es. di mela, da cui è stata fatta evaporare l'acqua, con consistenza quasi mielosa.
L’unico zucchero da evitare è quello raffinato, bianco (andrebbe evitato per tutti).
Condimenti
Indicati: aceto di tutti i tipi (è controindicato in presenza di candida intestinale), foglie e semi di coriandolo, gomasio, alghe marine, limone, maionese, mostarda, alga dulse (Rhodymenia palmata Linn.), rossa, (viene usata come condimento e come complemento nelle insalate, contiene moltissimo ferro, molto indicata per gli anemici, 100 gr contiene 150 mg di ferro!, gli spinaci ne contengono 6 mg; usarne piccole quantità e spesso), sale in generale, salse di soia, sottaceti, scalogno meglio cotto, tamari, shoyu, miso, tutta la famiglia delle ombrellifere (cumino, coriandolo, carvi, finocchio, anice).

Da usare con moderazione: pepe nero, senza esagerare, peperoncini rossi, senza esagerare, senape, senza esagerare, è molto piccante e irritante, salsa wasabi, con cautela, perché è molto piccante, così come il kren (barbaforte, Armoracia rusticana); come aroma cacao.
Frutta secca in guscio
Sì, ma senza esagerare: acaju (anacardi), arachidi, noci brasiliane, mandorle, nocciole, noci americane pecan, noci di cocco, le nostre noci, noci di macadamia, pinoli, pistacchi. Se il soggetto è molto sbilanciato questi frutti si possono ammollare; le migliori per Vāta sono le mandorle.

Spezie
(Vanno bene tutte)

 

Indicati: aglio, alloro, aneto, anice, anice stellato, ajowan (Trachyspermum ammi o Carum copticum, pianta della famiglia dell’anice) del finocchio, asa fetida (Ferula assa-foetida), basilico, cannella, cardamomo, chiodi di garofano, coriandolo, cumino, curcuma, dragoncello, fieno greco, finocchio, macis (rivestimento esterno della noce moscata) (se ne usa la noce vera e propria e l’arillo) (ha un aroma più delicato della noce moscata), maggiorana, menta piperita, menta verde, noce moscata, origano, paprika, pepe di Cayenna, pepe della Giamaica, pepe lungo, pepe nero, prezzemolo, rosmarino, salvia, santoreggia, scorza di arancia, semi di papavero, semi di senape, timo, vaniglia, zafferano, zenzero.


Da usare con minore frequenza: carvi (tra le ombrellifere è quella più adatta per Kapha, però tenere presente che riduce il gonfiore addominale)
Bevande
Possono essere usate un po’ di bevande alcoliche.
Indicati: latte di mandorla, latte di riso, latte di soia (meglio caldo e ben speziato), succhi di frutta, succo di aloe, succo di arancia, succo di ananas, tutti i succhi dei frutti a bacche tranne il mirtillo (perché ha un sapore astringente), succo d’uva, succo di pompelmo, succhi di frutta in generale, tisane alle erbe (camomilla, cannella, chiodi di garofano, finocchio, anice, ecc.) (in linea di principio le tisane sono quasi tutte ammesse, privilegiando naturalmente quelle di piante che riducono Vāta)
(Il ginseng è un adattogeno, aiuta l'organismo a sopportare meglio stanchezza, affaticamento, stress; il guaranà è più eccitante).
Da ridurre: tutte le bevande con caffeina, teina, the in generale, quello ghiacciato è ancora peggio, caffè, cioccolata calda (anche se essendo preparato con latte caldo...), bibite gassate, evitare bevande ghiacciate. Tra i succhi sono poco indicati quelli di mirtillo e di melograna.

Semi oleosi
Semi di girasole, di chia (salvia hispanica), di psillio, di lino, di esamo, e derivati es. tahin, semi di zucca.

Da evitare: pop corn.

Integratori alimentari
Per Vāta possono essere consigliabili gli aminoacidi, pollini, succo di aloe, calcio, magnesio, ferro, rame, zinco, minerali in generale.

 

Alimenti pacificanti per Pitta

Frutta:
(O.K. tutta la frutta dolce)
Indicati: albicocche, ananas, anguria, arance dolci, bacche dolci, ciliegie, cocco, datteri, fichi, mango maturo, melagrane di tipo dolce, mele dolci, meloni, pere, prugne, susine dolci, uva rossa e nera, uva passa.

Da ridurre o usare con moderazione: frutta acida, aspra, o quella non perfettamente matura o le varietà un po’ più aspre, albicocche un po' più acide, ananas non proprio maturo, arance aspre, bacche aspre, kaki non perfettamente maturi, mele di varietà più aspre es. renetta, mirtilli, pompelmi, pesche non particolarmente dolci, uva bianca (tendenzialmente è meno dolce).

Cereali:
Indicati: amaranto, avena cotta, cereali in fiocchi, crackers, crusca d’avena, crusca di grano, cous cous, farro, gallette di riso, grano, orzo, pane con germogli, pasta, riso basmati sia bianco sia grezzo, seitan, tapioca.

Da usare con moderazione o evitare: avena secca, es. fiocchi d’avena tipo granola che si mangiano croccanti, grano saraceno, mais, miglio, müsli, polenta (anche se non crea particolarmente problemi), quinoa, riso integrale, (il consumo di molti alimenti integrali non giova sicuramente al soggetto Pitta che già tende ad avere un transito intestinale piuttosto rapido), segale (N.B.: questa va però prescritta come cura al soggetto Pitta che tenda al diabete).
Legumi:
Indicati: ceci, fagioli azuki, tutti i tipi di fagioli, bianchi, Lima, Spagna, mung, neri, Pinto, farina di soia, tofu, latte di soia, lenticchie nere e rosse, piselli secchi, soia, derivati tipo tofu e tempeh:


Da usare con moderazione: salse di soia es. miso, tamari (contengono molto sale), würstel di soia.
Alimenti di origine animale:
Indicati: carni di bufalo, cacciagione, coniglio, gamberetti, pesce d’acqua dolce, carne bianca del pollo e del tacchino, albume.

Da evitare o ridurre: agnello, anatra, frutti di mare, pesce di mare, maiale, manzo, carne scura del pollo, salmone, sardine, carne scura di tacchino, tonno, tuorlo dell'uovo.

Verdure:
(In genere sono adatte tutte le verdure dolci e amare)
Indicati: asparagi, barbabietole cotte, broccoli, carciofi, carote cotte, cavolfiore, cavolini di Bruxelles, cavolo verza e cappuccio, cetriolo, cilantro (= parte verde del coriandolo, cioè la foglia; il suo sapore ricorda le cimici, però nei piatti tradizionali viene utilizzata proficuamente), cipolle cotte, crescione, fagiolini, foglie del fico d’India (“pale”), finocchio, foglie di tarassaco, funghi, germogli non speziati es. di grano, soia verde, alfa alfa, di fieno greco, ecc., lattuga, pastinaca, melone amaro, olive nere, patate dolci, patate bianche, peperoni dolci, piselli, porri cotti, prezzemolo, ravanelli o ravanelli bianchi giganti o daikon cotti, sedano, spinaci cotti, topinambur, verdure a foglia larga, zucca, zucchine.

 
 

Da evitare:
(Tutte quelle pungenti, piccanti): aglio crudo, barbabietole crude, bietole, carote crude (hanno una punta di piccante che da cotte non hanno), cavolo rapa ? (ha un gusto piuttosto dolce), cipolle crude, daikon, foglie di rapa, granoturco fresco, melanzane, olive verdi, peperoncini piccanti, peperoni verdi, pomodori, porri crudi, radice di bardana ? (è amara-dolciastra), rape, ravanelli crudi, senape in foglie, spinaci crudi.


Olii:
Per uso interno ed esterno quelli più adatti sono: ghee, olio di girasole, di oliva, di noce, di semi di lino, di soia, di enotera (consumare solo quello in perle, al naturale si ossida velocemente).

Meno indicati: olio di semi di cartamo (pianta che fa un fiore arancione es. colore zafferano, spesso viene usato per falsificarlo), di semi di mais, di mandorle, di sesamo.
Il ghee può essere dato anche ai soggetti con problemi di colesterolo e trigliceridi, perché secondo la medicina ayurvedica non aggrava questo tipo di problemi metabolici, anzi aiuta perché favorisce l'incremento di agni (i problemi metabolici sono sempre legati ad un agni insufficiente). Il valore dei trigliceridi può innalzarsi con il consumo di pane bianco, pasta e zuccheri; alcuni studi effettuati in India evidenziano che il trattamento fatto somministrando ghee non solo non alza il livello del colesterolo ma addirittura tende ad abbassarlo). Sicuramente è molto meglio consigliare il consumo di ghee (naturalmente senza esagerare, trattandosi sempre di un grasso) che non il burro o altri grassi saturi come quelli utilizzati per la produzione di prodotti da forno industriali.
Latticini:
Indicati: burro non salato, formaggi morbidi non stagionati e non salati o poco salati, ricotta, formaggi di capra morbidi non salati, formaggi morbidi spalmabili tipo cottage cheese, gelato, ghee, yogurt fresco e diluito, latte vaccino.

Da usare con moderazione: burro salato, formaggi stagionati, yogurt sia normale sia gelato o alla frutta (la sua natura rimane sempre acida), latticello, panna acida.
Dolcificanti:
Indicati: fruttosio, malto d’orzo, sciroppo d’acero, di riso, alcuni zuccheri grezzi ma non troppo grezzi.


Da usare con moderazione: melassa, miele, zuccheri grezzi tipo melassa solidificata es. panela, rapadura, mascobado, anche se in generale si possono usare tutti gli zuccheri grezzi.
Condimenti:
Quelli piccanti sono tutti da usare con moderazione, anche il sale va usato con molta moderazione. Preferire quello salgemma al sale marino; quando sia necessario usare il pepe preferire possibilmente il pepe lungo (il pepe nero va usato con cautela).


Da evitare: mostarda, senape, sottaceti, tutte le sostanze con sapore molto acido, salse di soia es. tamari (contengono molto sale), gomasio (trattandosi di sesamo tostato e sale), aceto, kren o barbaforte, cacao, salse tipo chutney, salse piccanti all’orientale, scalogno crudo.

Frutta secca a guscio:

Indicati: mandorle (meglio se bollite e pelate), noce di cocco.

Da usare con moderazione: anacardi, arachidi, noci brasiliane, mandorle con la pelle (la buccia conferisce probabilmente più asprezza), nocciole, noci, noci americane, noci di macadamia, pinoli e pistacchi.

Spezie:
(Quelle molto piccanti aggravano Pitta)
Indicati: cannella di Ceylon (è più dolce), cardamomo, aneto, basilico fresco, coriandolo, cumino (senza esagerare), curcuma, finocchio, vari tipi di menta, prezzemolo, vaniglia, zafferano, ārdraka, pepe lungo.

Da usare con moderazione: aglio, alloro, anice e anice stellato, asa fetida (Ferula assa- foetida), basilico secco, carvi, chiodi di garofano, dragoncello, fieno greco, macis, maggiorana, noce moscata, origano, paprika piccante, pepe della Giamaica e di Cayenna, pepe nero, rosmarino, sale, salvia, santoreggia, semi di senape, semi di papavero, timo e śuṇṭhi (lo zenzero secco è più caldo di quello fresco).
Bevande:
(Meglio quelle a bassa gradazione alcolica es. birra e vino; in generale evitare i superalcoolici)
Indicati: succhi di frutta in generale, quasi tutti, tranne mirtillo e melograno e succhi acidi es. agrumi. Le tisane ammesse sono quelle fatte con piante che hanno un’azione pacificante su Pitta.

Da evitare bibite ghiacciate, gassate, bevande con caffeina, succo di pomodoro.
Semi oleosi:
Indicati: semi di girasole, di lino, pop corn senza sale né burro, semi di psillio, di zucca.
Meno indicati: semi di chia (salvia hispanica), di sesamo e derivati es. tahin.

 

Alimenti pacificanti per Kapha

Frutta:
(O.K. tutta la frutta astringente)
Indicati: albicocche, bacche, frutti di bosco, kaki, ciliegie, fichi secchi, fragole, mele, melagrane, mirtilli, pere, pesche, prugne, uva passa.

Da evitare o ridurre:
(tutta la frutta dolce e acida): ananas, anguria, avocado, arance, banane, cocco, datteri, fichi freschi, kiwi, limoni, mango, meloni, papaya, pompelmo, susine, uva.
Cereali:
Indicati: amaranto avena secca, cereali secchi o soffiati, crackers, crusca d’avena o di grano, cous cous, grano saraceno, granoturco, miglio, müsli, orzo, pane con germogli tipo pane esseno, polenta, riso basmati grezzo, segale, seitan (non è un cereale, è un glutine del grano) e tapioca.
Da evitare o ridurre: avena cotta, pane lievitato (soprattutto quello bianco), pasta (preferire quella integrale), quinoa, riso (preferire quello integrale), farro, grano e derivati.
Legumi:
Indicati: ceci, fagioli di tutti i tipi, lenticchie rosse e nere, piselli secchi, fagioli dall’occhio (botanicamente sono una famiglia diversa, però sono gli unici fagioli autoctoni, gli altri sono arrivati dal Sud America e dal Sud-est asiatico), tempeh, tofu, meglio caldo, cotto, scaldato perché è molto raffreddante.

Da evitare o ridurre: fagioli di Spagna, fagioli mung, farina di soia, soia in polvere, salse di soia, soia gialla in grani.

Animali di origine animale:
Indicati: cacciagione, coniglio, gamberetti, carne bianca del pollo e del tacchino, pesce d’acqua dolce (è più digeribile), uova.

Da evitare o ridurre: agnello, anatra, bufalo, frutti di mare (sono pesanti per la digestione), maiale, manzo, pesce di mare, carne scura di pollo e tacchino, salmone, sardine, tonno.
Olii:
(Sia per uso interno e esterno devono essere usati in piccole quantità)
Indicati: ghee, olio di girasole, di granoturco, di mandorla, di semi di lino.
Da usare con moderazione: olio di seme di albicocca (sconsigliato per uso alimentare perché contiene dei principi attivi sospetti; è molto utilizzato in cosmetica; ha caratteristiche molto vicine a quello di mandorle amare), di avocado, di cartamo, di cocco, di noce, di oliva, di enotera (in perle è usato contro i dolori mestruali), di sesamo, di soia.
Verdure:
Indicati: (meglio quelle con sapore piccante e amaro): aglio, asparagi, barbabietole, bietole, kren o barbaforte, broccoli, carciofo, cavolfiore, cavolini di Bruxelles, carote, cavolo verza, cavolo cappuccio, cavolo rapa, cipolle, crescione, ravanello bianco gigante o daikon, fagiolini, finocchio, foglie e cime di rapa, foglie di tarassaco, germogli, granoturco fresco, lattuga (senza esagerare es. quella cappuccia e quelle che hanno un alto

 

contenuto di acqua ma sono senza sapore amaro o piccante – deprimono agni), rucola, melanzane, (hanno un'azione depurativa sul fegato; le bucce essiccate diventano un’ottima tisana per il fegato, inoltre riducono i livelli di colesterolo), peperoni dolci e piccanti (soprattutto questi ultimi), peperoncini verdi, piselli verdi, pomodori cotti, porri, prezzemolo, radice di bardana, rape, ravanelli, sedano, foglie di senape, spinaci, topinambur, verdure a foglia larga in generale.

Da evitare o limitare: (quelle dolci e succose): cetriolo, olive verdi e nere, pastinaca, patate dolci e normali, pomodori crudi, zucca, zucchine.
Latticini:

Indicati: formaggi freschi meglio se di capra e poco salati, latte scremato, ghee, latte di capra meglio se scremato, burro non salato in piccolissime quantità (sarebbe meglio che i soggetti Kapha non lo utilizzassero).


Da evitare: burro salato, formaggi stagionati e morbidi soprattutto se contengono abbastanza sale, gelati, yogurt sia normale sia in gelato o alla frutta, latte vaccino, panna acida, panna in generale, latticello (anche se sicuramente crea molti meno problemi).
Dolcificanti:
Ammessi: miele grezzo e non trattato, succhi di frutta concentrati (in quantità modeste).


Da evitare: (tutti gli altri dolcificanti): fruttosio, malto d'orzo, melassa, sciroppo d’acero, di riso, succo d'agave, zuccheri in generale (principalmente quello raffinato ma anche gli zuccheri grezzi).
Condimenti:
(tutte le sostanze con sapore piccante): kren, mostarda, germogli (principalmente quelli da semi piccanti es. ravanello, germinati ecc.), pepe nero, peperoncini rossi, miscele piccanti tipo curry, garam masala, scalogno, aglio, cipolla cruda.

Da ridurre o evitare: aceto, gomasio, limone, maionese, sale in grandi quantità, salse piccanti all’indiana tipo chutney (salse a base di frutta piccante con dentro le spezie), salse di soia (tendono a favorire capacità di ristagno di liquidi nell'organismo), sottaceti.

Frutta secca:
Evitarla tutta, è ammessa in piccole quantità (molto ricca di grassi).

Spezie:
Per Kapha vanno bene tutte, tranne il sale (va moderato il più possibile).

Bevande:
Sono ammessi un po’ di alcolici es. un po’ di vino bianco e rosso; caffè di cereali, latte di soia possibilmente caldo e ben speziato, succo di pesca, sidro, succo di albicocca, di melograno, di mirtillo, di prugna, meglio i succhi non troppo zuccherini, utile il thè nero possibilmente speziato, succhi di verdure miste, latte di cereali senza esagerare perché contengono sempre zuccheri.


Da evitare: bevande ghiacciate, thè e caffè freddi. È bene non esagerare con il caffè.

 

Semi:

Indicati: semi di chia (salvia hispanica), di girasole, di lino, pop corn senza sale né burro, semi di psillio, di zucca.