COS'È LA RESPIRAZIONE E I SUOI DISTURBI
La respirazione è una chiave per controllare l’attività fisica e l'attivita mentale, una chiave per la salute che è sempre con noi, che noi non possiamo lasciare e che noi non possiamo dimenticare.
Prima di parlare delle malattie del sistema respiratorio bisogna capire che cos’è il respiro.
Secondo l'āyurveda tutto quello che è presente nell'universo è creato a partire dai mahābhūta, i componenti elementari fondamentali. All'interno del corpo umano i mahābhūta si combinano in modi e proporzioni diversi per formare i doṣa, i tre principi che governano ogni funzione fisica o mentale del nostro corpo: Vāta, Pitta e Kapha.
Vāta è l’energia che crea movimento, deriva dalla radice sanscrita “va” e significa ciò che muove, si auto-genera indipendentemente, è eterno, è agente funzionale omni-pervadente in ogni essere vivente sia animato che inanimato, è la causa del mantenimento, della nascita e della morte degli esseri viventi.
È impercettibile ma rilevabile dalle sue azioni.
Pitta e Kapha, i dhātu (tessuti corporei), i mala (gli escreti) non sono dotati di movimento proprio e per svolgere le loro funzioni naturali sono trasportati nelle diverse zone del corpo dal doṣa Vāta (definito il signore dei doṣa, perché senza Vāta gli altri doṣa non potrebbero svolgere le loro funzioni).
Ci sono 5 tipi di Vāta:
- Prāṇa Vāyu (che è localizzato nella testa e si muove in torace e gola);
- Udāna Vāyu (che è localizzato nel torace e si muove in naso, ombelico e gola);
- Samāna Vāyu (che è localizzato nello stomaco e nell'intestino tenue e si muove nel tratto gastrointestinale);
- Vyāna Vāyu (che è localizzato nel cuore e si muove in tutto il corpo);
- Apāna Vāyu (che è localizzato principalmente nel colon e si muove nella regione pelvica, in vescica, ano, organi genitali, utero e cosce)
Lo stesso Vāta con cui circola l'energia, la vitalità in tutto il nostro corpo in Yoga si chiama prāṇa: così come ci sono 5 Vāta, pañca Vāta, allo stesso modo ci sono 5 prāṇa, pañca
prāṇa; anche i nomi sono gli stessi.
La respirazione: la chiave per controllare la nostra vita
In āyurveda e Yoga la respirazione è la parte più importante per gestire la nostra vitalità, per gestire tutte le funzioni fisiologiche e metaboliche: senza il controllo del prāṇa noi non possiamo controllare la nostra vita.
Il naso esercita 5 funzioni; respirando attraverso il naso vengono eseguiti 3 controlli importanti che invece non avvengono respirando tramite la bocca:
- l’aria entra nel naso, con la mucosa nasale si umidifica e poi entra (le persone spesso
hanno problemi nella gola, hanno la tosse perché respirano con la bocca e quindi entra
direttamente l’aria secca e fredda); - l’aria si scalda, quando entra è a temperatura corporea;
- l’aria viene filtrata (i peli controllano l’ingresso di micro-virus, batteri, insetti)
- permette di sentire gli odori;
- provoca gli starnuti per espellere ciò che non deve entrare nel sistema respiratorio.
Controllare attività fisica e mentale con il respiro
La respirazione è una chiave per controllare l’attività fisica e l'attivita mentale, una chiave per la salute che è sempre con noi, che noi non possiamo lasciare e non possiamo dimenticare.
La profonda respirazione consente di rilassare i muscoli e di calmare la mente che così diventa più concentrata; con la respirazione corta i muscoli diventano più rigidi, i pensieri diventano più superficiali. Se il disturbo più visibile è il respiro è possibile vedere qualsiasi malattia, sia fisica che mentale.
La correzione del respiro è un buon approccio primario. Non serve alcuno strumento specifico per correggere il respiro.
Errori nella respirazione
Tante persone sbagliano a respirare, perché ad esempio inspirano dal naso ed espirano dalla bocca. La vera respirazione deve essere fatta utilizzando sempre il naso, sia inspirando che espirando; soltanto dopo l'esecuzione di esercizi fisici molto vigorosi, pesanti, faticosi può
essere utilizzata la bocca per far entrare una grande quantità di aria e quindi di ossigeno.
Un altro errore che spesso viene commesso è quello di ritirare l’addome durante l’inspirazione, è un movimento innaturale, bisogna invece gonfiare torace e addome.
Lo Yoga sostiene che la lunga e profonda respirazione è una chiave per la longevità; una respirazione corta è invece associata ad una corta vita.
L'āyurveda e lo Yoga sostengono che noi abbiamo cartilagini per 100 anni e un numero di respiri contati, nel senso che noi dobbiamo fare un tot di respiri durante la vita.
Quindi dipende da noi se questi respiri si esauriscono in 50, 70 o 100 anni.
Chi pratica il prāṇayāma rimane più giovane perché la respirazione controlla il metabolismo cellulare. Gli animali che vivono più a lungo sono la tartaruga (250 – 400 anni), che fa 2-3 respiri al min., e l'elefante (150 anni), che fa 6 respiri al min.
Quando siamo molto stressati, molto nervosi, molto depressi la prima cosa da fare è controllare la respirazione: sicuramente in quel momento la nostra respirazione sarà squilibrata, iniziando a fare subito una profonda respirazione sarà possibile controllare completamente tutto.
Disturbi della respirazione
TOSSE (Kāsa)
Cause (hetu/kārana/nidāna)
- fumo attivo o passivo
- inquinamento dell’ambiente
- polvere
- eccesso di esercizi fisici
- cibo secco (non accompagnato da olii o grassi)
- repressione dei bisogni naturali (mangiare, bere, urinare, defecare, dormire, ecc.)
Come ha inizio?
Prima si vizia il prāṇa Vāyu (testa e cuore), insieme udāna Vāyu (gola) viene dalla bocca,
provocando un suono (che nella Caraka Saṁhitā è descritto come rumore di rame rotto)
viene da solo oppure insieme a Pitta e Kapha.
Segni premonitori (pūrva rūpa):
dolori in bocca o in gola, prurito in, difficoltà a deglutire.
dolore al torace
dolori intercostali
dolori alle tempie
irregolarità (qualche volta esce acqua dal naso, qualche volta il naso è secco, chiuso e
gola e palato diventano secchi)
tipico mal di testa pungente
starnutire in continuazione
dopo qualche giorno anche viso e pelle diventano secchi
poi la voce diventa bassa
incapacità di percepire i sapori (ageusia)
Cause (hetu/kārana/nidāna) secondo Caraka:
mangiare cibo secco, cibo freddo, astringente,
non seguire regole di alimentazione, mangiare senza seguire le regole della propria costituzione e/o le regole stagionali, mangiare ad orari sbagliati,
eccesso di attività sessuale
eccesso di attività fisica
Pittaja (paittika) Kāsa
secrezione del muco di colore giallo, caldo
la testa diventa più calda
quando tossisce ha una sensazione di calore in tutto il corpo e sensazione di febbre quando il catarro è giallo e caldo c’è anche sensazione di bruciore
(la paittika Kāsa può venire anche in estate quando le persone consumano tante spezie,
grassi, alcoolici, cibi piccanti, stanno molto al caldo, gusto acido)
Kaphaja Kāsa
quando insieme alla tosse viene un muco bianco
sensazione di freddo
pesantezza e debolezza
prurito alla gola e alla testa
inerzia mentale!
muco denso, appiccicoso
secondo Caraka: eccesso di cibo dolce, cibo pesante;
la presenza del muco blocca il passaggio dell’aria, il passaggio del Vāta, crea ostacoli.
-Quando c’è irritazione della gola è Vātaja
-Quando c’è bruciore Pittaja
-Quando c’è ritenzione (presenza di muco appiccicoso come la gomma) Kaphaja
-Tosse tridoṣaja: sono presenti i sintomi di tutte e 3 le tipologie precedenti.
-Un altro tipo di tosse che viene ai bambini è la Kukura Kāsa (kukura = cane), quando tossiscono producono un suono che assomiglia al verso del cane che abbaia (pertosse –
bacillus pertussis)
TUBERCOLOSI (Raj-yakshma o Raj-akshma)
Raj significa re, re delle malattie, quindi questa è la malattia più grande, una volta non c’era cura, le persone che ne erano affette morivano.
Secondo Caraka questa malattia è incurabile.
È causa della decadenza dei tessuti, aumenta la debolezza e la magrezza; questa malattia è tridoṣaja, crea srotavarodha, cioè blocca i canali di circolazione, e dhātu kṣaya, decadenza dei tessuti. Quando Vāta, Pitta, Kapha si viziano creano srotavarodha, blocco dei canali di circolazione e dhātu kṣaya , decadenza dei tessuti.
Questa decadenza dei tessuti nella TBC viene in anuloma o in pratiloma, in un senso o nel senso contrario (ad es. se inizia il decadimento di śukra significa che la persona fa eccesso di attività sessuale, poi lentamente si indeboliscono tutti gli altri dhātu: questo è il dhātu kṣaya pratiloma)
Questa malattia è contagiosa: toccare le persone, la sudorazione, la tosse, gli starnuti, il respiro, mangiare insieme, dormire insieme, usare gli stessi vestiti può essere causa di contagio.
Secondo Caraka le persone che hanno una immunità più alta, che possono sopportare fame, sete, caldo, freddo, esercizi fisici, le persone che hanno samāgni (le persone che possono digerire bene ciò che mangiano), le persone coraggiose possono sopportare questa malattia, se la tubercolosi viene a queste persone può essere curata, anche se con difficoltà (yapya); se questa malattia viene a persone con il sistema immunitario basso, a persone obese, persone magre, con bassa forza fisica, persone ansiose, deboli, paurose, a persone che non seguono regole di alimentazione è invece incurabile.
Segni premonitori (pūrva rūpa)
Difficoltà a respirare (bronchite o asma)
Dolore al torace
Tosse con muco
Palato e bocca secca
Vomito
Raffreddore
Pesantezza
Occhi bianchi
Desiderio di mangiare carne (anche se si tratta di persone vegetariane)
Desiderio di fare sesso
Sogni strani (es. volare a dorso di uccellini, fiumi in secca, alberi spogli, foresta in fiamme)
Segni premonitori (pūrva rūpa) secondo Caraka
Dolore su spalle e torace
Bruciore su palmi delle mani e piante dei piedi
Senso di calore (febbre)
Sintomi generali (rūpa) secondo Suśruta
Anoressia
Febbre
Asma o bronchite
Tosse
Sputare sangue
Cambio della voce (svara bheda)(raucedine, afonia, laringite
RINITE ACUTA (Pratishyāya)
Cause (hetu/kārana/nidāna)
Repressione dei bisogni naturali
Indigestione (agnimāndya o ajīrṇa)
Polvere
Fumi
Odori forti
Parlare troppo
Arrabbiature
Squilibri stagionali
Freddo
Inverno
Insonnia
Eccesso di attività sessuale (ati-maithuna)
Queste cause squilibrano prima Vāta poi insieme con Kapha denso, accumulato. Insieme o separatamente creano la rinite (siamo molto vicini all’allergia nasale): questa può essere acuta oppure cronica, può essere solo Vāta oppure Vāta insieme a Kapha.
Ne soffrono le persone Vāta oppure Kapha, che sono le persone maggiormente predisposte ad avere l’allergia nasale.
Segni premonitori (pūrva rūpa)
Starnutire
Pesantezza alla testa
Senso di chiusura al torace
Dolori sulle diverse parti del corpo
Complicazioni:
La rinite insieme ad un’infezione batterica diventa pinās (sinusite); se diventa cronica si chiama putinasya; successivamente diventa un'infezione cronica e poi dentro si forma il pus. Quando viene l'infiammazione dei seni paranasali il muco si accumula e crea pesantezza sulla testa, il naso si blocca e le persone iniziano a parlare con il naso (dalla voce si può percepire che le persone soffrono); quando la sinusite diventa cronica il respiro di chi ne soffre ha un cattivo odore.
Per gestire Pratishyaya e togliere la sinusite è molto efficace fare il jala neti, che è molto economico, molto efficace e molto naturale. È un ottimo metodo di prevenzione contro raffreddore ed allergia. Può essere fatto anche dai bambini intorno ai 7 anni.
Scopri di più sul jala neti e su come effettuare i lavaggi nasali.
SWASA (= tutte le malattie che disturbano il respiro)
Tutti i disturbi respiratori sono dominati da Vāta e sempre collegati a Kapha
Patogenesi (samprāpti)
Swasa roga si verifica quando il Prāṇa Vāyu bloccato dal (prokopikta Kapha) Kapha viziato,
aggravato creando prāṇa vaha srotavarodha (è tutto il nostro sistema respiratorio) attacca
polmoni e bronchi.
I bronchi si dividono in piccoli bronchioli. I bronchi sono come un tubo per il passaggio dell'aria, come una pipa.
Dentro la parete c’è la membrana mucosa che protegge tutte le pareti dei bronchi.
I bronchi normalmente sono flessibili ed elastici: quando inspiriamo profondamente, quando abbiamo bisogno di più ossigeno si dilatano, quando non abbiamo bisogno ditanto ossigeno si restringono. La respirazione è principalmente un atto involontario.
L’apertura e il restringimento dei bronchi sono controllati dai nervi. Il sistema nervoso autonomo si divide in 2 parti: il sistema nervoso simpatico e il sistema
nervoso parasimpatico.
Quando noi facciamo tanto lavoro fisico, quando abbiamo bisogno di molto O2, quando i muscoli sono tesi, quando siamo stressati, quando siamo ansiosi si attiva il sistema nervoso simpatico, come il nervo simpatico arriva alla ghiandola surrenale, si attiva l’epinefrina e va direttamente ai bronchi e si dilata. Il nervo vago dal sistema nervoso parasimpatico va direttamente sui bronchi e si restringe (il restringimento è più facile, perché il nervo vago va direttamente). I bronchi hanno una sostanza chimica denominata CAMP (in inglese camp = ciclic adenosin monophosphate) che fa dilatare i bronchi; il nervo vago attiva la sostanza CGMP (= ciclic guanine monophosphate), che fa restringere i bronchi. In termini medici si dimostra l’asma come uno squilibrio tra CGMP e CAMP (il valore di quest’ultimo è più alto).
Normalmente quando facciamo tanta attività fisica forte e abbiamo bisogno di tanto O2 si attiva l'epinefrina che fa dilatare i nostri bronchi; quando dormiamo, ci rilassiamo, non abbiamo bisogno di tanto O2 e i bronchi si restringono. In caso di asma (tamaka swasa) non c’è differenza, i bronchi non si dilatano mai.
In tamaka swasa c’è dominanza di Kapha.
Una persona asmatica non può fare attività fisica forte, non può rilassarsi, tante persone asmatiche passano anche tutta la notte in bianco. Tutti gli attacchi di asma avvengono anche quando la persona è rilassata.
Questo restringimento dei bronchi può avere 3 cause importanti:
- una persona asmatica ha un broncospasmo (si restringe 1 volta);
- un'infiammazione della mucosa membrana (il restringimento diventa doppio);
- accumulazione del muco (finché non si elimina il muco la persona non riesce a rilassarsi)
Chi ha difficoltà a respirare diventa ansioso. Nella bronchite cronica il restringimento diventa permanente, non ha possibilità di dilatarsi; nell'asma bronchiale il restringimento è temporaneo, se una persona si cura può tornare in salute e non avere danni.
L'asma è caratterizzata dalla difficoltà ad espirare, è dominata da Kapha, è temporanea e reversibile. In molti casi l’asma non viene senza allergie nasali. L’asma è una malattia psico-somatica.
Perché viene l’infiammazione? Si tratta dello stesso principio della rinite, dell'asma bronchiale. Quando qualsiasi agente esterno, polvere, muco, qualsiasi virus oppure qualche batterio viene in contatto con la nostra mucosa membrana oppure il nostro corpo il nostro sistema immunitario si difende, è pronto per rispondere.
Abbiamo 2 tipi di immunoglobuline: IgG e IgE.
Per sistema di difesa abbiamo i globuli bianchi (eosinofili).
Le cellule della nostra mucosa membrana (nasale o dei bronchi) sono i mastociti.
Questa battaglia tra agenti esterni che creano l’allergia e il nostro sistema di difesa si terrà
in sito dei mastociti.
Il nostro corpo è intelligente, non accetta le cose esterne, vuole buttarle.
Quando il nostro sistema immunitario fa la battaglia inizia a chiudere per non far entrare gli agenti esterni, rilasciando diverse sostanze chimiche:
- istamini (fanno gonfiore, edema, fanno infiammazione)
- fattore eosinophilis chemotactic
(questi 2 fattori importanti si attivano immediatamente: uno chiude e l’altro produce il
muco)
quando l'allergia è più forte arrivano anche:
- leukotriens
- prostaglandine
A questo punto c'è ancora più infiammazione: questa è una protezione, non è una malattia perché il corpo si attiva per scopi protettivi, si infiamma per iniziare a chiudere. Quando una persona sta male prende gli antistaminici (che tolgono l’infiammazione) e, se la forma è grave, anche il cortisone. Il nostro sistema immunitario si attiva perché la nostra mucosa membrana diventa ipersensibile (allergia nasale e/o asma).
L’effetto del neti è quello di togliere l’ipersensibilità della mucosa nasale, che rimane solo sensibile. Si tratta quindi di un metodo per ridurre l'ipersensibilità.
Nel 1956/57 il giornale di medicina americana American Journal of Medicine ha pubblicato la ricerca della psicologa francese Groen (un buon lavoro accettato anche dall’ āyurveda e dallo Yoga), in cui sono descritti i 10 tratti della personalità dei soggetti maggiormente predisposti all'asma bronchiale (tamaka swasa):
1. Soggetto con personalità egocentrica che vuole sempre attirare l’attenzione
2. Soggetto con tendenza caratteriale all’impulsività
3. Soggetto con incapacità ad adattarsi alle situazioni sfavorevoli (una persona non accetta ad es. il trasferimento in un'altra città, il cambio di lavoro, ecc., ha sempre conflitti interiori)(es. prima le spose in India quando dovevano trasferirsi presso la famiglia del marito rinunciando eventualmente alla propria carriera, qualcuna accettava e qualcuna non accettava e soffriva, sviluppava il conflitto e si ammalava)
4. Soggetto con personalità dominante sugli altri
5. Soggetto con personalità emozionale ipersensibile
6. Soggetto con conflitti con le figure chiave, con le persone che fanno parte della sua vita
(padre, madre, marito, moglie, figlio, figlia, capo, vicino di casa)
7. Soggetto fortemente geloso (tipico nei bambini quando nascono fratellini o sorelline e i
genitori rivolgono loro tutte le attenzioni) e competitivo
8. Soggetto con rifiuto a risolvere i propri conflitti (l'āyurveda e lo Yoga dicono che bisogna
risolvere i conflitti, che non bisogna vivere con conflitti)
9. Soggetto bisognoso di grande amore e attenzione (una persona che si sente abbandonata)
10. Soggetto con uno sviluppo sessuale psicogeno (chi non può esprimere il proprio
desiderio sessuale, mancanza di attività fisica, mancanza di desiderio, blocco sessuale
causato da un'educazione rigida o dalla timidezza)
Le persone che soffrono di asma hanno almeno 1 di queste caratteristiche, qualcuno ne
ha anche più di una.
L’asma può anche essere ereditaria ma rimane bloccata finché non ha questo momento di esplosione. Per curare l'asma le medicine ayurvediche non sono sufficienti se la persona non sviluppa la sua consapevolezza e noi non correggiamo il suo respiro: in presenza di questa malattia Yoga e āyurveda devono lavorare sempre insieme, perché l'asma è uno squilibrio del sistema nervoso.
Mettendo in atto il controllo del respiro noi diventiamo padroni del prāṇa, della nostra forza vitale: questo significa acquisire padronanza della mente.
La respirazione è una funzione al contempo volontaria e involontaria.
Quando abbiamo consapevolezza del respiro possiamo controllare quest’attività volontaria e quindi possiamo controllare il nostro sistema respiratorio.
Controllando il nostro sistema respiratorio, respirando più profondamente noi indirettamente e direttamente controlliamo l’attività dell’ipotalamo, che è il pulsante più importante del nostro corpo, è un organo come il processore del computer, che si trova sotto l'ipofisi e controlla la temperatura del corpo e tutti gli elettroliti, ioni per la nostra omeostasi e tramite la ghiandola pituitaria controlla il sistema endocrino e controlla il SNA, controlla la funzione elettrica e la funzione chimica.
Quando controlliamo l'ipotalamo controlliamo il sistema nervoso simpatico, il SNA e il sistema endocrino e il sistema nervoso e questo controlla il sistema respiratorio.
Quando facciamo attività fisica si attiva il sistema nervoso simpatico e si aprono i nostri bronchi e quando ci rilassiamo si restringono automaticamente.
Una chiave per ritardare l'invecchiamento, per il ringiovanimento è il nostro respiro perché il metabolismo cellulare è controllato dal respiro, tramite il respiro mandiamo prāṇa in ogni cellula, ogni cellula diventa vitale: questo è il principio del prāṇayāma ed è un segreto della giovinezza.