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LE PROBLEMATICHE METABOLICHE

Sthaulya o Medoroga (obesità) È il problema metabolico più frequente. Le cause più ovvie sono gli eccessi alimentari (troppi grassi, troppi dolci, troppi carboidrati).

In questo articolo analizziamo dal punto di vista ayurvedico le problematiche metaboliche più frequenti.

 

Problematiche metaboliche: Sthaulya o Medoroga (obesità)


È il problema metabolico più frequente. Le cause più ovvie sono gli eccessi alimentari (troppi grassi, troppi dolci, troppi carboidrati). Ci possono essere anche cause di altro tipo come disturbi ormonali, uso di antibiotici e cortisonici che in qualche modo può favorire l'insorgere di problemi a tiroide o ipofisi (talvolta sono causati proprio da antibiotici), mancanza di esercizio fisico (è una delle cause più frequenti), dormire di giorno, in generale i cibi, comportamenti, bevande che aggravano Kapha (gran parte delle obesità delle popolazioni europee e soprattutto nordamericane sono legate ad un uso smodato di bevande zuccherate – (le cause psichiche, che portano a cattivi comportamenti alimentari, sono sempre presenti – in qualsiasi problema patologico i comportamenti malsani della mente portano a comportamenti malsani degli organi di senso dopodiché si hanno tutte le problematiche), fattori genetici legati al cattivo funzionamento di tiroide e/o ipofisi, fattori familiari (gruppi familiari con abitudini dissennate di solito producono bambini che tendono a diventare obesi che poi saranno adulti obesi)


I sintomi dell'obesità

I sintomi dipendono dal grado di obesità; ad esempio si ha già un inizio di obesità quando il peso della persona supera del 30% il suo peso-forma. Si tratta comunque di un dato relativo, in quanto dipende dalla struttura fisica della persona e dalla distribuzione dei kg in più; purtroppo si può arrivare a dei livelli di obesità tali da diventare un problema sociale, difficili da risolvere in qualsiasi modo se non scatta qualcosa nella mente del soggetto.

 

I sintomi principali sono comunque:

  • difficoltà respiratorie (anche con movimento limitato),
  • sete eccessiva
  • sonnolenza
  • letargia
  • stanchezza
  • fame eccessiva
  • scarsa sudorazione
  • cattivo odore del corpo
  • scarsa capacità sessuale
  • immobilità
  • difficoltà di movimento (dipende dal livello di obesità; negli USA nei parcheggi dei supermercati ci sono delle carrozzelle per consentire a chi non può camminare di fare ugualmente la spesa e all'interno dei supermercati ci sono delle corsie ampie per permettere a questi mezzi di circolare);
  • riduzione di agni nei tessuti causato dall'eccesso di grasso
  • ostruzione degli srotas e di Vāta
  • malnutrizione dei vari dhātu
  • fragilità delle ossa
  • debolezza del midollo
  • esiguità di śukra.

Nell’obesità l’assorbimento del cibo è molto rapido, gli obesi hanno sempre fame, a causa
dell’aggravamento di Vāyu, e c’è un aumento di agni a livello del tubo digerente (jaṭharāgni): mentre gli agni tissutali sono insufficientemente efficaci il jaṭharāgni è anche troppo attivo, per cui queste persone hanno sempre fame e tendono ad assumere quantità abbondanti di cibo, processo facilitato anche dal fatto che lo stomaco è un contenitore elastico (più si abitua ad essere riempito più la persona riesce ad ingurgitare quantità incredibili di cibo).


L'obesità è un'alterazione; la corpulenza di Kapha non è obesità, è una struttura magari eccessivamente corpulenta. È più probabile che si sviluppi nei soggetti di costituzione Kapha, ma di fatto non si sviluppa soltanto in questi soggetti (ad es. nei soggetti di costituzione Vāta si può sviluppare l'obesità a causa della stasi circolatoria).
Le cause possono essere di vario tipo; la manifestazione finale ha sempre dei risvolti di tipo Kapha.Normalmente una persona è considerata obesa quando c'è un accumulo di grasso in eccesso soprattutto su ventre, glutei e petto.


Per uso esterno può essere utile il massaggio con Tila taila (olio di sesamo) + Triphalā + Trikaṭu


Dieta

Cereali (in quantità limitate, dato che contengono tanti carboidrati): miglio, orzo, farro, mais, riso vecchio (dopo 6 mesi dalla raccolta, perché una volta stagionati aumenta meno Kapha doṣa), riso soffiato, gallette di riso, gallette di mais (la visione moderna sostiene che i soffiati hanno un indice glicemico alto), soia verde, lenticchie, verdure, in particolar modo quelle amare, astringenti e piccanti, frutta in quantità limitate e riducendo quella che aumenta Kapha. Ad es. non esagerare con kaki e banane.


[Principio della chetosi (su cui si basano le diete come la Dukan, la Tisanoreica ed altre):
Si crea una condizione di āma forte per impedire all’organismo di metabolizzare correttamente, l'organismo viene costretto a far funzionare certi metabolismi con il “carburante” sbagliato (uso del materiale proteico al posto dei carboidrati) e questo è di per sé fonte di auto-intossicazione.


Osservando queste diete, che normalmente vengono seguite senza nessun tipo di controllo, la persona perde peso ma si trova fortemente intossicata e rischia di mettere a repentaglio la salute degli organi importanti come reni e fegato.


Mai mangiare fuori dai pasti e dormire di giorno.


Ridurre gli alimenti di sapore dolce, acido e salato e aumentare in proporzione gli alimenti
di sapore piccanti, amari e astringenti; fare attenzione che gli alimenti non siano astringenti perché se blocchiamo l’intestino peggioriamo la condizione, niente latticini, in particolare niente yogurt.


Problematiche metaboliche: la tiroide


Per l'āyurveda i problemi della tiroide possono essere definiti galagaṇḍa (gozzo) oppure gaṇḍamāla (adenite cervicale), granthi (ingrossamento della tiroide con formazione di cisti o noduli)
Galagaṇḍa è una tireo-tossicosi, cioè un gozzo tossico diffuso dovuto a un cattivo funzionamento e quindi si ha un ingrossamento in passato abbastanza frequente da vedersi, soprattutto nelle zone interne lontane dal mare dove non c'era assunzione di iodio e quindi c'era carenza endemica di iodio.
Questo disturbo talvolta è dovuto a carenza di iodio. Le problematiche metaboliche legate alla tiroide più frequenti ai nostri giorni sono legate soprattutto agli effetti negativi di Černobyl e non solo (negli anni Sessanta in Europa e in Italia in particolar modo sono arrivate grosse dosi di radionuclidi, conseguenza degli esperimenti nucleari condotti dai Francesi nel Sahara, più elevate di quante ne siano arrivate tra l'aprile e il maggio 1986 a seguito del disastro di Černobyl)
Nell’Europa dell’Est c’è una percentuale di problemi tiroidei ancora più alta e nelle donne il fenomeno è più frequente.

Problematiche metaboliche: Madhumeha (diabete mellito) 

ETIOLOGIA:
(visione moderna) atrofia delle cellule beta del pancreas. Può essere legato o influenzato anche da problemi di fegato e/o reni (le medicine che si usano per madhumeha oltre ad agire sul pancreas spesso hanno un’azione anche su fegato e reni anche perché fortunatamente le piante hanno sempre dei meccanismi d'azione più complessi ed equilibrati).


Dal punto di vista ayurvedico due delle cause che spesso vengono imputate alla base di
madhumeha sono:

  • sya sukha=> Indulgere nei piaceri della gola*
  • Svapna sukha => sonno eccessivo
    ( sya = bocca) (Svapna = sonno)
    (sukha = piacere/delizia) (sukha = piacere)
     sya sukha
    (*) soprattutto cibi dolci, pesanti, oleosi, troppo latte, troppa carne di ruminanti o di
    animali acquatici (quelli che vivono nelle zone palustri, tipo bufalo o certi uccelli, anatre,
    germani, ecc.), troppo pesce, riso nuovo, vino novello, troppo zucchero e jaggery, tutti i
    cibi che aumentano Kapha nel corpo (es. banane), l’inattività o la scarsa attività fisica,
    troppo yogurt (è uno degli alimenti maggiormente aggravanti Kapha).

 

PŪRVA RŪPA (segni premonitori/sintomi prodromici della malattia)
Bruciori a mani, gambe, bocca, sudorazione eccessiva, accumulo di appiccicosità sui denti,sulle gengive e in gola, untuosità sulla superficie del corpo, sete e sapore dolce in bocca,eccessiva formazione di tartaro, stanchezza. Se questi segni vengono ignorati e questa condizione non viene interrotta si arriva alla condizione conclamata di diabete, a madhumeha.

 


TIPO DI PERCORSO CHE PORTA A MADHUMEHA:
Il sito di origine è il tratto digerente, quindi cibo non appropriato, aumento di Kapha, agnimāndya, āma, sāmadoṣa (āma con doṣa che circola nel corpo, coinvolgendo meda e māṁsa dhātu e tutti gli elementi appiccicosi all’interno del corpo, quindi majja, rakta dhātu
e lasika = linfa e gli srotas principalmente viziati sono il medovāha srotas, cioè gli srotas
del tessuto adiposo, e mūtravāha srotas, srotas...). Nella samprāpti (patogenesi) di madhumeha Kapha e Pitta sono i doṣa maggiormente coinvolti ma anche Apāna Vāyu è interessato perché l’urina si elimina nella sua zona (per l’āyurveda il diabete è una malattia anche del sistema urinario probabilmente perché un
segno è la presenza di zuccheri nelle urine e spesso anche un'orinazione abbondante; è coinvolto vṛkka = reni e basti = vescica;

Madhumeha coinvolge tutti e 3 i doṣa, in particolare i subdoṣa Kledaka Kapha, Pacaka Pitta, Samāna Vāyu e Apāna Vāyu.


Si differenzia nei seguenti tipi (in base ai doṣa coinvolti): quando Kapha è localizzato intorno alla vescica e si vizia il tessuto muscolare e adiposo e i componenti fluidi del corpo (rasa e rakta) si ha il diabete mellito di tipo Kaphaquando Pitta è localizzato intorno alla vescica vizia il tessuto adiposo aggravato da sostanze riscaldanti e da diabete mellito di tipo Pitta.


Diabete Kapha:
emissione profusa di orine torbide o anche in quantità normale ma torbide, complicanze Kapha, indigestione, anoressia, sonnolenza, rinite cronica

Diabete Pitta:
dolori puntori nella regione pelvica (tipo bucature), screpolature intorno allo scroto,
febbre, bruciori, sete eccessiva, svenimento e diarrea

Diabete Vāta:
tremori (da ipoglicemia), disturbi precordiali, ingordigia, tosse, dispnea, coliche addominali


REGIME DIETETICO
Orzo saltato in padella prima di essere cotto
soia verde
niente zucchero
pochi grassi
poche proteine soprattutto di tipo animale,
poca frutta (1 mezza mela un paio di volte al dì)
tutte le verdure, soprattutto quelle fibrose e con sapore amaro, astringente (fagiolini,
cavolo rapa – particolarmente interessante -, cavoli in generale, zucchine, carciofi, cardi,
cicoria, tutti i tipi di radicchi, rucola)
evitare il consumo di riso e grano e loro derivati (pane, schiacciate)
consumare cereali solo integrali, possibilmente in chicchi, e sempre invecchiati di almeno 6
mesi
fare pasti non troppo abbondanti e piuttosto frequenti
alimentarsi con cibi amari e astringenti
Aumentare l’attività fisica
Praticare possibilmente Yoga e meditazione


EVITARE

Fumo e alcool
Grassi in eccesso
Banane
Dolci
Cioccolata
Uva fresca
Barbabietole
Yogurt
Legumi secchi (eccetto la soia verde) (anche se aggravano Vāta sono pesanti per la
digestione)
Evitare di dormire durante il giorno
In generale evitare la vita sedentaria
Evitare tutti i cibi raffinati e le farine raffinate
Evitare la costipazione (se c'è tendenza alla costipazione aiutarsi con prodotti che
muovono l'intestino)
Evitare la carne di animali che strappano il cibo (erbivori), meglio carne di animali che
beccano tipo pollo, piccione, tortora, quaglia, fagiano, tacchino, ecc.

Problematiche metaboliche: dislipidemie (eccesso di sostanze grasse nel sangue)


I più importanti lipidi plasmatici sono i trigliceridi e il colesterolo (anche se il colesterolo in senso stretto dal punto di vista chimico non è un grasso, infatti è un poli-alcool ma si comporta come un grasso, ha caratteristiche che poi portano ad avere problemi sul sistema cardio-vascolare perché tende ad accumularsi).
Il colesterolo e i trigliceridi non circolano nel sangue in forma libera ma sono legati a proteine e trasportati come complessi macromolecolari denominati lipoproteine.
I lipidi plasmatici comprendono il colesterolo nelle 3 forme che normalmente vengono differenziate (LDL, HDL, colesterolo totale), che sono lipoproteine ad alta densità, bassa densità e bassissima densità e i trigliceridi. Attualmente è presente ipercolesterolemia quando si hanno valori maggiori di 200 (in passato la soglia considerata a rischio era 240, poi si è scoperto che probabilmente quanto più è alto più può comportare problemi anche se ci sono studi con tesi contrastanti al riguardo). Il valore più importante da considerare è il rapporto tra colesterolo totale e colesterolo HDL, ma ci sono tanti altri aspetti riguardo al colesterolo da tenere in considerazione.



Per l’āyurveda e per tutte le medicine tradizionali il controllo dei lipidi plasmatici è possibile solo con un riequilibrio di agni e della funzionalità del fegato.


CONSIGLI DIETETICI

  • Eliminare o ridurre al minimo formaggi, yogurt, latticini, carni rosse, salumi, uova
    Ridurre, meglio eliminare, il consumo di zuccheri e di farine raffinate
    Usare soltanto pane e prodotti da forno integrali a lievitazione naturale
    Preferire il consumo di cereali integrali possibilmente in chicchi (orzo, avena, riso, riso
    rosso, riso nero, farro, kamut, grano saraceno, amaranto, quinoa, farro mono-cocco)
    Molte verdure ricche di fibre, quali cicoria, carciofi, cardi, radicchi, rucola, ravanelli, daikon,fagiolini, melanzane, spinaci, peperoni, zucchine, zucche, cavolo cappuccio, verza,
    broccoli, cavolo rapa, cavolfiore, cavolini di Bruxelles, cime di rapa, porri, aglio, cipolla,
    scalogno - via di mezzo tra cipolla e aglio – sedano, sedano rapa, molti legumi e derivati
    della soia, fagioli, ceci, lenticchie, cicerchia - legume antico tipico delle zone delle Marche
    e dell’Umbria – azuki, in particolare quelli provenienti dall’isola di Hokkaido che hanno unalucentezza tipica, forse dovuta al terreno vulcanico - molto utili per problemi alle vie
    urinarie e problemi renali - soia verde, tofu, tempeh  saltato in padella e condito con
    salsa di soia oppure saltato in padella con delle verdure oppure tagliato a listarelle e fritto
    in padella e poi aromatizzato con delle verdure oppure saltarlo in padella poi aggiungervi il pesto,
    Piselli secchi, legumi secchi
    Utilizzare poca carne bianca (pollo, tacchino), pesce di mare e d’acqua dolce (preferire il
    pesce azzurro, salmone, sgombro, aringa, acciughe, sardine, ecc., contenenti grassi ricchi
    di omega 3)
    Frutta di stagione in abbondanza
    Frutta secca a guscio (noci, nocciole, mandorle, anacardi, pistacchi, pinoli)
    Semi oleosi (di girasole, di sesamo)(hanno grassi che sono benefici e aiutano a non usare
    altri grassi peggiori, come burro e strutto)
    Condire con olio di oliva o olii vegetali spremuti a freddo (in quelli spremuti ad alte
    temperature con vapore i doppi legami degli acidi grassi polinsaturi – omega 3, omega 6 -
    si inattivano per cui si perdono i benefici e rimangono soltanto i difetti), tipo girasole,
    sesamo, germe di mais, cartamo, ecc. o in quantità ragionevoli con ghee (pur essendo un
    grasso saturo derivato dal burro per l'  āyurveda non è dannoso per il colesterolo
    probabilmente anche perché ha una forte azione di stimolo su agni e quindi è
    fondamentale per ridurre il blocco degli agni tissutali, soprattutto di meda dhātu)

  • Eliminare strutto, lardo, burro, margarine (queste ultime contengono grassi saturi ma
    idrogenati, cioè trattati con un procedimento particolare che fa diventare solidi dei grassi
    che dovrebbero essere liquidi, e queste sostanze sono dei grassi che diventano addirittura
    più pericolosi che non il burro, o il lardo o lo strutto, quindi anziché una cattiva margarina
    meglio lo strutto)
    Cercare di eliminare gli olii di palma e di cocco (non si alterano ma non sono salutari
    perché sono grassi saturi come il burro) - senza comunque demonizzarli

    Se c’è sovrappeso va ridotto (molte persone che hanno problemi di colesterolo ma in
    particolare di trigliceridi spesso sono in sovrappeso) e è considerato più a rischio il
    sovrappeso “a mela”, caratterizzato dalla presenza di grasso addominale, di solito altera
    anche i livelli di trigliceridi, ecc., e in soggetti con questa problematica è più facile che si
    verifichino problemi cardiovascolari !

Problematiche metaboliche: Pāṇḍuroga (anemia)

È una condizione in cui i globuli rossi e/o il contenuto di emoglobina diminuiscono a causa di perdita ematica o difettosa produzione o distruzione dei globuli rossi.
Con questo termine non si definisce quindi una diagnosi ma è un complesso di segni e sintomi che possono far pensare a diverse patologie che possono essere dietro a questi segni.
Questo complesso di segni e sintomi richiede quindi ulteriori indagini allo scopo di giungere a determinare il meccanismo fisio-patologico e quindi la natura del problema che sta sotto a quest’insieme di segni e sintomi. Secondo la visione moderna l'espressione clinica dell’anemia deriva da un'ipossia tissutale, cioè da una scarsa ossigenazione dei tessuti i cui segni peculiari rappresentano delle risposte compensative degli apparati cardiovascolare e polmonare che sono tanto più vistosi quanto più è forte la gravità, dipendente dalla durata della gravità e dell’ipossia stessa.


Nell'anemia un segno caratteristico è la pelle molto chiara, con scarsa luminosità, il pallore, anche la colorazione all’interno delle palpebre non è rosa come nella maggior parte delle persone ma molto più chiara, le unghie hanno spesso una colorazione molto chiara, molto pallida.

Gli srotas coinvolti sono rasavāha srotas e soprattutto raktavāha srotas.
Il luogo di origine della malattia è lo stomaco; il luogo di manifestazione è l'area milza -
fegato - midollo osseo (secondo il Dr. Dash)

Si differenziano vari tipi:

Vātaja Pāṇḍu
Pittaja Pāṇḍu
Kaphaja Pāṇḍu
Sannipātika Pāṇḍu (comprende tutti e 3 i tipi precedenti) (Sannipāta = alterazione in tutti
e 3 i doṣa)
Mṛdbhakṣayanya Pāṇḍu


PŪRVA RŪPA (segni premonitori/sintomi prodromici della malattia):
debolezza
palpitazioni
gonfiore sotto gli occhi
scarsa traspirazione, scarsa sudorazione
pelle secca
indigestione


SINTOMI GENERALI DELL'ANEMIA
anoressia
mancanza di appetito
indigestione
debolezza
dolore del corpo
pallore della pelle
dispnea sotto sforzo (anche limitato)(perché una scarsa presenza di globuli rossi porta ad
una scarsa ossigenazione che si traduce nell'ipossia tissutale e nella conseguente difficoltà
a svolgere lavori pesanti)
crampi ai muscoli dei polpacci
sonno eccessivo
sonnolenza
paura
afflizione
riduzione della luminosità degli occhi
gonfiore del viso
intolleranza al rumore
rumori auricolari (acufeni, sibili, ronzii, ecc.)
palpitazioni
gonfiori perioculari (intorno agli occhi)

SINTOMI SPECIALI RELATIVI AI VARI TIPI DI ANEMIA
Vātaja Pāṇḍu
cute secca
colorazione scura degli occhi
costipazione
debolezza, stanchezza
mal di testa
dolori del corpo (dolori diffusi)
riduzione o alterazione della percezione dei sapori
Pittaja Pāṇḍu
pallore giallastro della pelle
febbre, febbriciattole
sensazione di calore
sete eccessiva
vertigini
feci di colore giallo
maggiore sudorazione
Kaphaja Pāṇḍu
sonnolenza
pesantezza
tosse
nausea
gola dolorante, sensazione di fastidio alla gola
colorazione biancastra della pelle
feci biancastre
edema (gonfiore generalizzato)
Sannipātika Pāṇḍu
sonnolenza
edema
febbre
nausea
lassità dei movimenti
possono essere presenti altri sintomi che fanno pensare che un doṣa sia più sbilanciato di
altri ma per trattarsi di questa condizione devono essere tutti e 3 fuori equilibrio.
Mṛdbhakṣayanya Pāṇḍu
riduzione della capacità degli organi di senso
gonfiore del viso
feci appiccicose e molli malformate


COMPLICAZIONI DELL'ANEMIA IN GENERALE
febbre
mal di testa
edema
ittero


CONSIGLI DIETETICI


Alimenti contenenti ferro o che ne migliorano l'assorbimento:
Verdure miste condite con olio e limone e una spolverata di germe di grano e lievito di
birra (sempre che non ci siano problemi che sconsigliano l'uso di lievito di birra tipo la
candida intestinale)
Fegato di animali allevati biologicamente (il fegato è il filtro di tutte le sostanze tossiche
che entrano nel corpo degli esseri viventi quindi animali allevati in maniera industriale
hanno dei fegati che sono ricettacoli di schifezza e quindi potenziali intossicanti)
Uova
Soia
Ceci
Lenticchie
Derivati della soia quali tofu e tempeh
I derivati del latte riducono l’assorbimento di ferro, soprattutto se consumati nello stesso
pasto, quindi vanno consumati da soli.
Il ferro di origine vegetale è molto più bio-disponibile e molto più assimilabile rispetto al
ferro minerale
Le mele chiodate costituiscono un modo per rendere un po' più bio-disponibile un ferro
minerale: un acido debole come l'acido malico a contatto con il ferro forma un legame che
in qualche modo lo rende un po' più bio-disponibile.
Mangiare frutta secca, fichi, uvetta sultanina, uvetta di Corinto, prugne.
Semi di sesamo, di zucca, di girasole, anacardi, mandorle, nocciole, pinoli, ecc.; si possono
aggiungere anche nelle insalate, dopo averli ammollati per renderli più digeribili e meno
aggravanti Vāta (la tostatura può renderli più digeribili, però più aggravanti Vāta, inoltre il
calore riattiva gli acidi grassi polinsaturi)
Aromatizzare i cibi con cannella in polvere.
È utile utilizzare spesso il timo in cucina.
È importante aggiungere alle insalate crude l'alga dulse (è un'alga rossa che si chiama
Rhodymenia palmata): ammollarla in acqua calda per un po', per togliere eventuali residui
di polvere o sale, quando è morbida scolare, strizzare e tagliare a pezzettini. Ha un buon
sapore, non ha un gusto forte come le altre alghe. Ha un altissimo contenuto di ferro: ne
contiene 150 mg di ferro ogni 100 gr, contro i 6 mg degli spinaci.
Come alimenti sono utili anche le lenticchie rosse e i fagioli neri, che possono essere uniti
ai cereali e/o alle zuppe.
I legumi vanno conditi con cumino e pepe.
Anche il cumino è molto ricco di ferro, ma ovviamente di questa sostanza ne possiamo
assumere piccole quantità, una punta di cucchiaino. Se però viene utilizzato con i legumi li
arricchisce ancor più di ferro ed inoltre li rende più digeribili e meno aggravanti Vāta.
Sono utili anche i fiocchi di avena e l'avena in chicchi (per es. l'avena in chicchi si può
consumare lessata insieme ai ceci aromatizzando con timo e rosmarino).

Molto interessante è l'ortica lessata, in zuppe o per farne ripieni, o mangiata anche condita
come si fa con gli spinaci. Se presente in campi non sottoposti a trattamenti è utile tenerla
sempre tagliata bassa, i ributti si tagliano, si sciacquano e si cuociono come gli spinaci.

Ha un colore verde intenso e un sapore molto buono.

Mangiare un po' di cacao fa bene al ferro e fa bene all'umore ma di cacao non può essere
assunta una gran quantità.


La spirulina è una microalga e può essere utile nell'anemia, non sono perché contiene una
piccola percentuale di ferro ma anche perché sembra contenga anche tracce di vit. B12.
Le microalghe unicellulari come la spirulina, la clorella, la klamath sono interessanti per
supplementare l’alimentazione, soprattutto nelle persone che fanno alimentazione vegana
stretta. Sono utili perché contengono un' ampia quantità di micronutrienti.
Molte di queste sono alghe di acqua dolce, ad es. la klamath, che è bluastra e cresce solo
in un lago nordamericano. È molto ricca e quindi utile come supplemento energetico per le
persone debilitate perché riequilibra tutta la gamma di micronutrienti ed ha un'azione
energetica.

Problematiche metaboliche: Grahanī roga (cattivo assorbimento intestinale con cronicità, sindrome talvolta definita sprue - in questi tempi celiachia)

 

I trattamenti possono essere utili anche quando c'è intolleranza al glutine, che porta al cattivo assorbimento. Ci sono tanti stadi intermedi in cui c'è un cattivo assorbimento, la persona non sa ancora di essere intollerante al glutine o di avere problemi che possono portare verso la celiachia, però ha dei sintomi da cattivo assorbimento.
La causa che sta dietro alle intolleranze è sempre agnimāndya: il risultato talvolta è grahanī, cioè cattivo assorbimento intestinale dei nutrienti, cattiva nutrizione, dovuti al fatto che l’organismo non è in grado di utilizzare e assorbire correttamente i nutrienti presenti nel cibo.
È un'alterata funzionalità dell’intestino tenue, una funzione dell'assorbimento non ottimale. Le funzioni di pācaka pitta e samāna vāyu sono alterate, quindi si ha cattiva funzionalità di agni (agnimāndya) e disturbi dell’apparato digerente, definito annavāhasrotas o mahāvāha srotas perché tra i vari srotas è quello di dimensioni più importanti.


Spesso queste persone sono persone che hanno sofferto a lungo di diarrea e hanno uno scarso potere digestivo, cioè un agni insufficiente, e spesso abitudini alimentari errate, ad es. consumo di pasti in modo irregolare, consumo di cibi contaminati, consumo di cibi intollerabili cioè che hanno caratteristiche che ne sconsigliano l'utilizzo – ad es. tutto quello che oggi viene definito “cibo spazzatura” - cibi pesanti, freddi, secchi, cibo in eccesso oppure abitudini tipo esposizione al caldo o al freddo eccessivo, soppressione dei bisogni fisiologici naturali, tipo vamana, virecana, agnimāndya, stress mentale (spesso queste cause si auto-alimentano l’una con l’altra e diventano circoli viziosi).


Quando i doṣa individualmente o in maniera combinata causano l'espulsione del cibo sia digerito sia indigerito con massa fecale maleodorante di consistenza sempre o molto solida
o molto liquida o in alterna