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I DISTURBI CAUSATI DA VATA

La Caraka Samhita descrive 80 disturbi causati da Vāta, 40 da Pitta e 20 da Kapha. La maggior parte dei disturbi è causato da Vāta, che per primo si squilibra.

Caraka descrive 80 disturbi causati da Vāta, 40 da Pitta e 20 da Kapha.


Nella Caraka Samhita si distinguono le malattie in due categorie:

  • Samanyaja, malattie causate da squilibrio di due o tutti e tre i doṣa;
  • Nanatmaja, malattie causate da squilibrio di un solo doṣa.

La maggior parte dei disturbi è causato da Vāta che per primo si squilibra.

Bisogna sempre considerare prima il Vāta nella cura dei disturbi poiché senza quest’ultimo, Pitta e Kapha sono “pangu” (disabili).

Vāta controlla tutti i nostri nervi sensoriali e motoriDei cinque subdoṣa di Vāta, i principali sono prāṇa e apāna vāyu: Prāṇa funziona attraverso i nervi sensoriali, Apāna attraverso i nervi motori.

Per squilibrare Vāta possono esserci molte cause, quali alimentazione (āhāra) e stile di vita (vihāra).

 

Cause dei disturbi di Vata


Se una persona continuamente mangia cibi secchi, freddi, leggeri, si ciba scarsamente, fa digiuni, fa eccesso di sesso, soffre di insonnia, pratica eccessivo sport e attività fisica in genere,  sopprime i bisogni naturali, ha traumi, soffre di ansia, ha preoccupazione, ha un lutto, c'è decadenza dei tessuti (dhātu ksaya), per scarso nutrimento, per diabete, tubercolosi, malassorbimento, non si ha forza per carenza di cibo ingerito, fratture, troppo viaggiare, esporsi a troppo vento, sedute scomode su sedili duri, viaggiare troppo con la mente, sogni ad occhi aperti, troppi pensieri, mancanza di concentrazione, depressione (energia implosa, bloccata), c’è energia ma è intrappolata e non la si riesce a canalizzare.

Quando Vāta è aggravato (prakopita vāta), si crea srotavarodha (blocco degli srotas) locale e
generale e si va in vāta vyadhi (malattie di vāta).

Caraka descrive i purvarupa (sintomi prodromici) come sintomi instabili, non manifestati chiaramente.

Normalmente si percepisce preventivamente leggerezza, ruvidità e secchezza.

 

I  principali sintomi 

I sintomi sono: secchezza sulle articolazioni e sulle nocche per liquido sinoviale assente (slesaka kapha), fratture, slogature, contratture muscolari, crampi,rigidità, contratture a braccia, spalle, collo, anche, ginocchia, caviglie, difficoltà a muoversi,sensibilità ridotta (intorpidimento), dolore pungente, stanchezza, amenorrea, dismenorrea, scarsità di spermatozoi, impotenza, diminuzione della crescita del feto.

 

Samprapti (patogenesi) del vāta

vyadhi: per diverse cause, vāta si vizia determinando vikṛti, si localizza e disturba i vari organi,
dhātu e srotas e si manifesta con sintomi diversi con nomi di malattie differenti ma sempre collegate con vāta e annoverate sotto lo stesso capitolo di vāta vyadhi.

Alcuni esempi di malattie vāta: pakshavadha,emiplegia; karna śula, dolore alle orecchie; ādhyamāna, gonfiore alo stomaco; aanāha, gonfioreallo stomaco con rumori; afārā, distensione allo stomaco con eruttazione.

Localizzazione vāta nel corpo umano


Quando vāta si localizza sul torace crea difficoltà a respirare e si avverte dolore su torace e schiena,sensazione di sete, eruttazione, secchezza della bocca, tosse.

Quando si localizza sull’addome crea dolore, gonfiore addominale, dolore nella zona dell’ombelico e rumore.

Quando si localizza sulla zona pelvica crea ritenzione di urina, feci, costipazione, stitichezza, riduzione del seme e del flusso mestruale, amenorrea, dolore.

Quando si localizza sui sensi: sul nervo uditivo crea sordità, sul nervo ottico crea abbassamento della vista, sul nervo olfattivo non si sentono bene gli odori, sulla lingua si perde il gusto, sulla pelle si crea secchezza, ruvidità, screpolature, perdita della sensibilità, la pelle diventa ipersensibile, si soffre di allergia.

Tutti i tipi di trattamenti con olio, per la sua funzione snehana, va prima di tutto a nutrire vāta.

Quando questo si localizza su rasa e rakta dhātu questi portano dolore acuto in tutto il corpo perché girano ovunque causando sensazione di febbre, debolezza, stanchezza, anoressia, macchie cutanee, piccole bollicine.

Quando vāta si localizza su asti, meda, māṃsa, majja si ha pesantezza, rigidità, forte dolore più localizzato, stanchezza, debolezza, osteite, periostite con fratture, immobilità delle articolazioni.

Quando si localizza su śukra dhātu, si riduce la qualità e la quantità dello sperma, crea impotenza, eiaculazione precoce, infertilità nelle donne, crea amenorrea, dismenorrea, aborto, parto post termine, difformità nella crescita del feto.

Quando si localizza sulla testa crea dolore, emicrania, mal di testa, caduta dei capelli, alopecia. Quando si localizza sulle articolazioni crea difficoltà nel movimento, immobilità,secchezza, dolore, rigidità, scricchiolii.

Caraka dà indicazioni su disturbi specifici di Vāta Vyadhi:


kshepa (convulsioni)
Vāta vikruti: quando vāta è squilibrato a causa di eccessiva attività fisica, alimentazione e stile di
vita errati, alcoolismo cronico, convulsioni tetaniche, isteria vizia i nervi.  kshepa provoca
convulsioni, epilessia, tumori cerebrali, intossicazioni, meningite, eclampsia (convulsioni in
gravidanza).

Paksha Vadha (emiplegia)
Vāta prakopita: il vāta viziato si localizza a metà corpo creando secchezza nei legamenti, muscoli, articolazioni, blocco dei movimenti, perdita di percezione, blocco dei sensi. I due emisferi cerebrali controllano il corpo a chiasmo quindi la paralisi si manifesta sul lato opposto all’emisfero colpito.
Spesso avviene paresi emifacciale (spesso nelle persone anziane).

Ardharānga ghāta (paraplegia)
Vāta si localizza sulla parte inferiore del corpo, rasa dhātu si asciuga e non riceve nutrimento
necessario. Questo tipo di malattia è spesso collegata con l’ipertensione. I massaggi  sono molto efficaci (soprattutto sarvabhyanga con mahanarayana e pinda sveda thailam).


Ardita (paralisi facciale)
Cause: parlare a voce alta, urlare, mangiare cibi duri, ridere forte, sbadigliare eccessivamente,
sollevare pesi, dormire sulla terra dura e non livellata, superare i limiti della forza fisica, affrontare l’aria fredda, vento secco al volto, altri fattori aggravanti vāta. Il vāta viziato si localizza su viso, naso, bocca, mandibola, fronte, occhi e testa. Nelle paresi facciali si ha anche metà viso storto,tremore alla testa, difficoltà nel parlare, difformità denti, labbra, mandibole, naso, occhi, difficoltà nella masticazione, dolore e rigidità del collo.


Gridhrasi (sciatica)
Dolore specifico che parte dai glutei (parte inferiore della schiena fino alle cosce e alle ginocchia,
polpacci e caviglie). Quando si ha discopatia, l’ernia schiaccia il nervo sciatico e si avverte
contrazione, dolore pungente, tremore, crampi. Le vertebre interessate sono S1-L5, L5-L4, L4-L3
per ernie o discopatie. Per sapere se un paziente ha la sciatica si può fare un test chiedendo al
paziente di sollevare le gambe ditte una alla volta partendo dalla posizione supina. Oltrepassato
l’angolo di 45° rispetto al piano, se si avverte dolore e si ha sensazione che i muscoli tirino si ha la sciatica. A causa dell’infiammazione del nervo spesso si vizia anche kapha e si avverte pesantezza,anoressia, agnimandya, salivazione eccessiva. Cause: aria fredda, sollevare pesi, postura sbagliata,compressione del disco intervertebrale. Il massaggio è utile ma se la sciatica è unita a discopatia, si deve prima intervenire su quest’ultima.


Vishrachi (dolore sulle braccia)
Vāta si localizza sulle braccia e riduce la sensibilità dei muscoli degli arti superiori. Si distingue in anta (ulnare) quando il dolore è localizzato internamente e bahya (radiale) esternamente, tutte e due ubhaya. Il dolore si irradia dalle dita e raggiunge il trapezio attraversando avambraccio e braccio.

Avabahuka (dolore sulle vertebre cervicali)
Si ha a causa dello schiacciamento del nervo cervicale, ernia cervicale da trauma o incidente,
spondilite cervicale. Questo dolore si irradia dal collo fino alle dita delle mani, si avverte sensazione di braccio addormentato, manca la sensibilità anche per posizione notturna sbagliata, posture errate o perché si trascorre molto tempo in piedi per lavoro.
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Vāta rakta (gotta)
Caraka sostiene che sono l’alimentazione e la vita di lusso a fomentarla perciò la chiama “malattia dei ricchi” (ārhya vāta). Le cause, infatti, sono: dieta ricca di proteine, molto salata, grassa, cibo molto caldo, mangiare prima di aver digerito il cibo del pasto precedente, mangiare molta carne secca, consumare cibi che aggravano vāta , eccesso di patate, rape, zucchero, yoghurt, vino forte e superalcolici, carenza di attività fisica,digiunare, dormire durante il giorno, insonnia, rabbia, vita sedentaria, stare spesso con gambe a penzoloni. Questo disturbo vāta disturba anche pitta, sangue e metabolismo, le proteine non vengono assorbite e la purina si inizia ad accumulare in articolazioni e sangue, l’acido urico non viene eliminato attraverso l’urina. Il limite massimo dell’acido urico è 2-8 mg/dL. La gotta è più facile da curare in fase iniziale, sintomi sono: sensazione di forte bruciore e pesantezza di gambe e piedi e, soprattutto di notte, i piedi diventano caldi e dolenti con bruciore su piante e dorso, il dolore si localizza in particolare sull’alluce. Se diventa cronico le piante dei piedi si coprono di bolle di borato di sodio.

La gotta aumenta prima sulle piccole articolazioni di piedi e mani e poi prende grandi articolazioni e di creano deformità.

Ashti vāta (osteoartrite)
Quando vāta si accumula sulle ossa.

Sandhi vāta (artrosi)
Si accumula sulle articolazioni.

ām vāta
Artrite reumatoide, reumatismi. Cause: comportamenti alimentari e stile di vita errati, assunzione di molti grassi, cibi pesanti, carenza di esercizio fisico o attività fisica subito dopo i pasti.

Vāta prakopita disturba tutti i siti principali di kapha (stomaco, gola, cuore, articolazioni, testa) e circola in tutto il corpo viziando tutti gli srotas, jatharagni e dhātu agni producendo āmā in tutto i corpo passando a tutto il sistema immunitario.

Quando ām vāta diventa artrite reumatoide è molto difficile da trattare.

Fibromialgia (sindrome da stanchezza cronica)
Dolori sui muscoli senza infiammazione, le analisi non evidenziano problematiche fisiche. Muscoli e tendini sono doloranti ma la sensazione dolorifica non è in un punto fisso del corpo. Si manifesta con stanchezza, rigidità, fatica nei movimenti, sensazione di debolezza, ansia.