Quasi cento anni fa il dottor Edward Bach sviluppò un sistema di cura che oggi potremmo considerare come un vero e proprio pensiero filosofico.
Pensiero semplice, ma allo stesso tempo estremamente profondo poiché si basa sulla natura spirituale dell’essere umano.
Bach era convinto che la malattia fosse il risultato di un conflitto, di un disequilibrio tra il nostro io spirituale e la nostra natura terrena.
Quando viviamo non seguendo le inclinazioni della nostra anima che ci consente di percepire il vero senso della vita allora, in quel caso, si può sviluppare la malattia nel corpo che è manifestazione dell’anima.
Per questo motivo Bach, in più occasioni, ribadì che bisogna curare la persona e non la patologia; pensava che esistessero persone legate a livello emozionale da fattori comuni come per esempio la paura, l’indecisione, la collera. Associando questa osservazione alla convinzione che la malattia avesse origine emozionale riuscì a individuare un insieme di persone che potevano essere curate con altrettanti rimedi.
Bach insisteva nel voler intervenire su quelle emozioni che creano “blocco” ed impediscono il fluire sereno della vita e la piena realizzazione della nostra missione.
Bach paragonava tutta l’esistenza terrena di un individuo a un giorno di scuola: durante questa giornata devi imparare bene e mettere a frutto quello che ti viene insegnato così lo potrai portare nel giorno successivo, cioè nella tua prossima vita. Forse è proprio per seguire questa missione che a un certo punto Bach abbandonò Londra e la sua carriera di medico infettivologo per vivere a contatto con la Natura e farsi indicare da lei quali fossero i rimedi più adatti.
Intuì che in alcune piante esisteva un potenziale energetico che andava al di là della parte fisica usata fino ad allora in erboristeria e che se questa parte vibrazionale entrava in contatto con le vibrazioni dell’individuo poteva portare benefici. In questo modo i Fiori possono aiutare le donne in diverso modo quando cambiamenti come la menopausa, la gravidanza e il parto, il primo menarca, a volte, provocano paura e disorientamento.
La prima pianta che Bach selezionò nelle sue vaste ricerche fu Impatiens; la sperimentò su se stesso (regola fondamentale per un guaritore) sempre così impaziente e iperattivo e ne conobbe i benefici. A Impatiens seguirono poi altri trentasette rimedi: alcuni sono fiori, altri gemme e un rimedio è costituito da acqua di sorgente.
Attraverso il metodo della bollitura o dell’infusione in acqua esposta al sole, le parti della pianta trasferiscono il loro potenziale energetico all’acqua che lo conserva in memoria e viene poi usata per fare le diluizioni.
Tutto è semplice.
Durante questo incontro “giocheremo” con le carte dei Fiori per conoscere alcuni di essi , la loro signatura e il loro utilizzo.
Fiori di Bach ed emozioni femminili
laboratorio esperienziale con Maria Concetta Costa
Giovedì 6 luglio - ore 16.30
via Pulzello 7, Frinco (AT)
In caso di maltempo ci sposteremo negli spazi interni.
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