ĀMA, le tossine in ayurveda
I disagi nell’ayurveda si chiamano ĀMAYA “che nascono da Āma”. Tutto parte da qui.
ĀMA - le tossine in Ayurveda
USHMANO IPA BALATVENA DHĀTUM ĀDYĀMA PĀCHITAM
DUSHṬAM ĀMASHAYA GATAM RASAM ĀMAM PRACHAKSHATE
USHMANO riscaldamento termico verso l’interno, fuoco, agni
IPA fluire, piccolo, scarso
BALATVENA dalla forza
DHĀTUM i tessuti
ĀDYĀMA il primo, il primo dhātu, il rasa
PACHITAM indigesto, non processato, non assimilato
GATA andare
RASAM che va nel rasa dhātu
ĀMĀSHAYA stomaco
CHAKSA guardare
PRACHAKSA non guarda solo ma conosce
Il primo dhātu (RASA) a causa della debolezza del fuoco digestivo, rimanendo “crudo, non cotto”e diventando viziato, si accumula nello stomaco e nell’intestino tenue ed è noto come ĀMA
VAG. SU 13,25
Questa descrizione è tratta da una lezione del Dr Vasant Lad, che comincia consigliando di ascoltare e di assimilare queste due righe con il cuore.
Personalmente lo leggo ripetutamente e, come in qualsiasi filosofia e scienza, ogni parola contenuta racchiude un universo da cui ogni giorno si può attingere e dove probabilmente a seconda del nostro livello evolutivo del momento ne apprenderemo una parte piuttosto che un’altra.
Nell’ayurveda è spesso così.
Leggi un concetto, lo rileggi dopo un mese o dopo un anno e ti sembra finalmente di capirne il senso, ma il significato è sempre stato lì. Sei tu che sei una persona nuova, pronta, apertoaall’accoglienza.
Questo SUTRA (letteralmente “filo”, breve frase) descrive la formazione di ĀMA nel corpo e nella mente.
Nella prima riga “a causa della debolezza del fuoco digestivo, il cibo che andrà a creare i dhatus, risulta APACHITA, indigesto, non processato,“crudo”.
Nella seconda riga questo cibo non processato va nello stomaco “amashaya”.
Proprio perché non digerito questo cibo prenderà il nome di ĀMA - il concetto ayurvedico per indicare le tossine - e rimarrà quindi un cibo non processato ma che, nonostante sia viziato, fluirà nei diversi dhatu (i tessuti del corpo).
È uno dei più belli e completi sutra che riguardano Jāthara Agni (il fuoco digestivo appunto) perché da qui parte tutto il processo che conduce il nostro corpo verso la tossina, verso l’inquinamento, verso quindi la malattia.
Il corpo anche in questo caso è decisamente intelligente e fa il giro al contrario: rientra infatti nello stomaco perché i tessuti del corpo non accettano e non possono processare ciò che è “crudo”.
Per questo stesso motivo una persona ha visibilmente la lingua rivestita e patinata.
Come indidivudare ĀMA: controlliamo la lingua
Prima di mangiare dovremo sempre prendere l’abitudine di guardarci la lingua perché quella patina è proprio un segno di ĀMA. Non si dovrebbe quindi introdurre un nuovo cibo se quello prima non ha finito il suo processo di assimilazione.
La medicina moderna non dà un grosso peso alle nostre lingue “sporche”.
Una volta ho domandato al mio medico di base per capire cosa poteva consigliarmi e per capire il suo punto di vista.
Mi rispose “non si preoccupi, ce l’abbiamo tutti ogni tanto”.
Ma non basta. Non basta sapere che ce l’abbiamo tutti o che può succedere a tutti.
Le persone in autonomia potrebbero avere una semplice consapevolezza personale del guardarsi la lingua, capire se cambia, che aspetto ha la mattina, dopo un pasto, prima di un pasto etc. e non sottovalutare il linguaggio del corpo.
I disagi nell’ayurveda si chiamano ĀMAYA “che nascono da Āma”, quindi abbiamo detto tutto. E tutto parte da qui.