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IL MONDO GINECOLOGICO

Il mondo ginecologico da un punto di vista ayurvedico

 


Yoni vyāpat (disturbi, problemi ginecologici in generale) -  rtava duṣṭi (problemi mestruali)
Questi sono i due termini più usati per definire gli aspetti patologici della ginecologia.


RTAVA è il tessuto riproduttivo femminile.


Si differenziano due aspetti: il bahiārtava è ciò che esce, ciò che si vede, cioè le
mestruazioni; l'antarārtava (antara = interno) è l'ovulo.


Le mestruazioni sono dovute al disfacimento dell’endometrio (cioè la mucosa interna
all'utero), che si ipertrofizza e quando l'ovulo non risulta fecondato si sfalda e si porta
dietro una parte del primo strato dei tessuti dell'utero rompendo alcuni vasi sanguigni e
questo provoca il sanguinamento.


Garbhāśaya = utero


Prima di entrare nella differenziazione delle più frequenti problematiche ginecologiche dal
punto di vista della medicina ayurvedica è utile analizzare la terminologia impiegata in
Occidente e dal punto di vista della medicina moderna.


Amenorrea: è l'assenza del flusso mestruale.
Esistono le amenorree primarie e le amenorree secondarie


un'amenorrea si definisce primaria quando le mestruazioni non compaiono entro il 16°
anno di età [fino alla prima mestruazione l'amenorrea è fisiologica, invece diventa un
problema patologico quando è causata da malformazioni anatomiche come la mancanza
di perforazione dell’imene oppure malformazioni uterine o delle ovaie, es. un'atrofia delle
ovaie, malformazioni a livello vaginale oppure lesioni ipotalamiche che praticamente
compromettono tutto l’asse ormonale o lesioni ipofisarie oppure un grave stato di
emaciazione es. come nell'anoressia (il corpo per garantire la sopravvivenza elimina tutte
le possibili perdite di sostanza organica, compresa la mestruazione: si tratta di un
meccanismo di auto-difesa dell'organismo)].


Esistono amenorree secondarie fisiologiche (es. la gravidanza, in molti casi l'allattamento
e la menopausa).!
Le amenorree legate ad attività fisica agonistica sono solitamente secondarie (tranne che
nelle ginnaste che cominciano intorno ai 10 anni ca.), perché un'attività fisica intensa e/o
un forte dimagrimento fa scattare il meccanismo di auto-difesa sopra esposto.


Poi ci sono le amenorree secondarie patologiche.
Un'amenorrea si definisce secondaria quando dopo 3 mesi si ha interruzione del ciclo.


Questo tipo di amenorrea può essere dovuta a disfunzioni ormonali, malattie generali
debilitanti, fibromi, debilitazioni gravi con perdita di parecchio peso, oppure attività fisica
troppo intensa (certe situazioni di attività agonistica possono portare ad un blocco a volte
anche molto lungo delle mestruazioni).

Un aumento molto abbondante di peso raramente
può essere alla base di un'amenorrea secondaria; è molto più probabile uno scompenso di
tipo ormonale.

Oligomenorrea: è la condizione in cui le mestruazioni sono distanziate nel tempo ad
intervalli più lunghi dei 28 – 30 gg. considerati normali oppure viene saltato il mese.

Può essere causata da carenza di estrogeni (ārtavakṣaya – ārtava = ovulo, aspetti mestruali;
kṣaya = diminuzione, riduzione, scarsità) o da debolezza generale costituzionale (vikṛti
jaṭharini)


Ipomenorrea: condizione caratterizzata da mestruazioni con flusso eccessivamente
ridotto. Si deve tenere conto dell'età, ma spesso è legata ad uno squilibrio ormonale
(carenza di estrogeni e di progesterone)(nella ragazzina può essere legato ad un apparato
ginecologico ancora in assestamento, nella donna vicino alla menopausa può essere più
giustificato)


Menorragia o ipermenorrea: è l'alterazione della mestruazione caratterizzata da un flusso
notevolmente aumentato. Le cause possono essere sia di natura organica come fibromi,
polipi, infezioni genitali sia di natura ormonale)


Metrorragia: sono perdite di sangue di natura uterina che si manifestano al di fuori del
periodo mestruale: se questa condizione è associata anche a mestruazioni abbondanti
siamo in presenza di menometrorragia. Nella maggior parte dei casi la metrorragia è un
sintomo di affezioni benigne ma talvolta può anche nascondere anche patologie gravi non
ancora diagnosticate quindi non va sottovalutata perché ad es. certi tumori uterini ecc.
possono dare sanguinamenti anche al di fuori del ciclo mestruale oppure anche
mestruazioni emorragiche e sanguinamenti quindi è importantissimo fare accertamenti
mirati ed escludere la presenza di patologie gravi poi intervenire con mezzi naturali


Durante la pubertà le metrorragie possono essere dovute a irregolarità o assenza di
ovulazione con conseguente alterazione dei livelli ematici degli ormoni sessuali.


Durante la gravidanza la metrorragia nei primi mesi può essere dovuta ad es. ad una
minaccia di aborto o ad una gravidanza extra-uterina, mentre nell’ultimo trimestre della
gravidanza a una placenta inserita troppo in basso o ad un distacco intempestivo della
stessa (placenta previa).


Può essere provocata anche da un fibroma, da un polipo, da un'infezione genitale o da
alterazioni endocrine che precedono o seguono la menopausa.
Un sanguinamento eccessivo va sempre indagato seriamente.


Dal punto di vista ayurvedico una menometrorragia può essere differenziata in base ai
doṣa:


Vātaja: è un'alterazione o sbilanciamento di Vāta doṣa a livello del bacino che può
provocare un eccesso di movimento verso il basso (Vāta controlla il movimento, Vāta è
sempre coinvolto quando c'è il movimento)
Pittaja: Pitta può essere coinvolto per quello che riguarda un'infiammazione acuta
dell'utero, un'endometriosi, oppure problemi da agenti infettivi o meccanici (es. certe
pratiche sessuali con stimolazioni improprie che possono in qualche modo lesionare la
mucosa) o tossici;
Kaphaja: infezione cronica del canale vaginale e della cervice.


Ovviamente possono esserci delle commistioni di questi fenomeni.
Nel caso di Pitta l'eccessiva assunzione di cibi piccanti può creare una condizione di rakta
Pitta (tendenza al sanguinamento) che può sommarsi alle problematiche sopra
menzionate, da sola è difficile avere delle mestruazioni emorragiche semplicemente
mangiando troppo piccante: un’alimentazione squilibrata prima manifesta altre
problematiche, prima di manifestarsi con un sanguinamento ginecologico è probabile che
si manifesti una gastrite erosiva.


Tradizionalmente si dice “ne uccide più la gola che la spada”, il come ci alimentiamo crea
molti più danni che non le guerre.


Non è quindi difficile ammettere che un'alimentazione squilibrata può essere chiamata in
causa, ma di solito prima che abbia impatto sull'aspetto ginecologico si devono realizzare
anche altre condizioni.


È fuori discussione che il modo in cui ci alimentiamo e la salute del tubo digerente abbiano
influenza sulle condizioni dell’apparato ginecologico: ad es. certe leucorree sono
tipicamente legate al funzionamento dell'intestino o a certe forme di stitichezza, certe
infiammazioni ginecologiche o urinarie sono legate ad una disbiosi intestinale.


Da un punto di vista ayurvedico infatti se il Vāta si altera a livello intestinale ovviamente si
altera anche negli altri aspetti delle zone circostanti (apparato ginecologico e vie urinarie).


Il Dr. Dash dà una classificazione dei vari problemi e disturbi ginecologici proveniente dai
testi classici, differenziando i disturbi genitali in venti tipi (5 di tipo Vāta, 5 di tipo Pitta, 5 di
tipo Kapha e 5 di tipo Sannipāta).


Vātika yoni vyāpat (disturbi, problemi ginecologici di tipo Vāta)
udāvartā: è la condizione in cui le mestruazioni hanno una secrezione schiumosa e sono dolorose
vandhyā: è l'amenorrea primaria o anche mestruazioni assenti o scarsissime, però nelle ragazzine prima che il ciclo si normalizzi;
viplutā: dolore continuo nella regione pelvica con o senza mestruazioni;
pariplutā: dolore fortissimo (principalmente vaginale) durante i rapporti sessuali;
vātala: è la condizione di un utero secco, non untuoso, indurito, con dolori pungenti di tipo
puntorio, tipo fitte, stilettate.


Paittika yoni vyāpat (disturbi, problemi ginecologici di tipo Pitta)


lohita kṣaya: mestruazioni abbondantissime, dolorosissime, bruciore e dolore urente
(urens = bruciante)
vāminī: l’ovulo fecondato non riesce ad annidarsi e viene espulso; in questo caso è
necessario correggere Pitta.
prasraṃsini: lo zigote non trattenuto si dissolve nell’utero e poi viene espulso come
liquido; le condizioni erano buone per l’annidamento ma poi è intervenuto qualcosa nella
donna in gravidanza (si tratta di un aborto spontaneo)
putraghini: feto morto al momento del parto; un aggravamento molto forte di Pitta provoca
la morte del feto e il feto nasce morto (es. una grave infezione ginecologica oppure cause
traumatiche, caduta, urto, incidente stradale o una concomitanza di vari aspetti)
pittalā: dolore, infiammazione tipo herpes, bruciore forte, situazioni di tipo herpes genitale
oppure candidosi vaginale acuta.


Kaphaja yoni vyāpat (disturbi, problemi ginecologici di tipo Kapha)


atiānandā: la donna non è mai soddisfatta (condizione di linfomania), non ha nessuna
soddisfazione sessuale anche con rapporti ripetuti, ricerca continuamente rapporti sessuali ma non ha soddisfazione sessuale 

Il Kapha non porta a sanguinamenti, sta sopra ad altre manifestazioni di tipo ginecologico, assolve la funzione del mantenimento
karnikā: sono le crescite anormali, non fisiologiche, tipo condilomi, fibromi, cisti, mioma
acaranā: è la condizione di anorgasmia, anche con continuo desiderio di sesso e insoddisfazione
latente
aticaranā: in questa condizione la donna ha un orgasmo molto presto, troppo presto, troppo
precoce;
śleṣmalā: è una condizione con prurito e secrezione nel tratto genitale (tipo leucorrea)


Sānnipatika yoni vyāpat (disturbi, problemi ginecologici che sono una commistione dei tre tipi legati a Vāta, Pitta, Kapha
saṇḍi: la donna non ha mai il ciclo mestruale, gli organi genitali sono molto ristretti, il
clitoride è protuberante, seni piccolissimi, tratto genitale asciutto (è una condizione di
sviluppo genitale anomalo)
aṇḍali: è deformità dei genitali acquisita (es. pratiche del mondo islamico tipo
infibulazione) che provoca alterazione talvolta difficile da correggere o deformazioni
dovute a traumi, cadute o lesioni a livello genitale che possono portare a cicatrizzazione
che impediscono una vita sessuale normale
māhayoni: (māha = grande, yoni = vagina) i genitali sono sempre aperti, c’è difficoltà di
concepimento, utero flaccido;
sūcī vaktrā: condizione di iposviluppo caratterizzata da genitali molto sottili, ricurvi, utero
infantile;
sānnipatikā: è la combinazione degli altri tipi.
In questa classificazione non è contemplato l’utero retro-verso.
Alcuni testi classici tipo quelli degli autori Caraka, Vāgbhaṭa, Kaśyapa danno una
classificazione dei disturbi mestruali di 8 tipi (infatti si chiama Asthārtava duṣṭi).



Vātaja  rtava duṣṭi: il sangue mestruale è viziato da Vāta, sangue rosso scuro, liquido,
fluido, schiumoso, doloroso, quantità del flusso ridotta e cicli tendenzialmente più
distanziati, cicli maggiori di 28 gg.


Pittaja  rtava duṣṭi: il flusso mestruale è privo di untuosità, è presente odore di pus (odore
non normale, un po' spiacevole), il sangue è caldo, la donna ha la sensazione di calore, è
associato a forti sensazioni di bruciore e di calore, alcuni autori definiscono il colore come
quello del fiore dell’ibisco o del fiore di zafferano, più violaceo. In alcuni casi questa
alterazione di tipo Pitta può essere conseguenza di un’infezione nella zona pelvica.
Kaphaja  rtava duṣṭi: il flusso è di colore biancastro, mucoso e misto a secrezioni
giallognole, è denso, molto viscoso, untuoso, può essere associato a ritenzione di urina,
gonfiori addominali, letargia (condizione di torpore), vertigini, sonnolenza, perdita di
concentrazione, pesantezza del corpo.

Alcune condizioni di infiammazioni croniche tipo endometriti croniche, cerviciti croniche (caratterizzate dalla presenza eccessiva di mucoper cercare di raffreddare quest’infiammazione) possono essere all’origine di questo tipo di disturbo (le secrezioni mucose sono sempre la risposta Kapha ad una condizione infiammatoria a tutti i livelli, l'organismo scatena un'ipersecrezione per cercare di raffreddare una situazione che si sta facendo bollente; quando la condizione di leucorrea è mista anche a sangue ci possono essere anche altri sintomi);
Sānnipatika: le mestruazioni hanno la consistenza come quella del miele o come quella
del ghee, la secrezione è giallastra tipo l’orpimento (minerale a base di arsenico giallo).


Anche le condizioni di alterazioni di tipo sannipātaja sono di cinque tipi:
-Vātaja Asthārtava duṣṭi
-Pittaja Asthārtava duṣṭi
-Kaphaja Asthārtava duṣṭi
-Sānnipātika Asthārtava duṣṭi
-kuṇapa gandhi ārtavā duṣṭi: è caratterizzata da eccessivo sanguinamento, inizialmente
maleodorante, bruciori e sensazione di calore nella zona genitale : in questo caso
essendo un disturbo di tipo RaktaPitta il sanguinamento sarà più profuso che del tipo
Pittaja ārtavā duṣṭi; talvolta ciò va guardato con attenzione perché potrebbe rappresentare
il segno di un carcinoma in fase iniziale, può essere un segno premonitore di
un’alterazione di tipo neoplastico
granthi bhūta ārtavā duṣṭi: si sommano le caratteristiche delle alterazioni di tipo Vāta (come
il dolore) e quelle di tipo Kapha (come le perdite bianche e dense), in alcuni casi si può
arrivare ad ulcerazione del tessuto, perché le perdite bianche sono talmente dense che
tendono a coagulare e questo porta all'infiammazione del tessuto
pūti/pūyā ārtavā duṣṭi: (pūti = cattivo odore; pūyā = pus) il cattivo odore è sempre
principalmente in relazione a Pitta, in questa condizione si ha sensazione di bruciore,
talvolta febbre, leggero calore nel corpo, pesantezza; è una condizione tipica in caso di
infezioni acute tipo certe endometriti;
kṣīṇa ārtavā duṣṭi: è caratterizzata da un'alterazione o scarsità del flusso, predominanza di
Pitta e Vāta con flusso scarso, doloroso, con sensazione di calore o anche con bruciore;
può essere correlato anche a una condizione ipoestrogenica (scarsità di estrogeni);
mūtra puriṣa gandhi: (mūtra = urina, puriṣa = feci) l’odore mestruale di feci e urina è
dovuto a fistole (aperture patologiche di collegamento tra retto e vagina; portano
all’ingresso perlomeno di batteri, se non addirittura di feci e urina) tra gli organi del cavo
pelvico.

In questi punti di contatto si creano le fistole per una situazione infiammatoria che
poi porta a lacerazione dei tessuti. Le più frequenti sono le fistole che escono all'esterno:
es. soprattutto dal tratto anale spesso ci sono delle fistole, una specie di aperture anomale
da cui fuoriescono di solito pus ecc. perché c'è proliferazione batterica dovuta al fatto che
entra materiale dal lume intestinale.

Possono esserci le fistole di tipo uretro-vaginale o retto-vaginale oppure i cattivi odori possono essere dovuti anche ad un'elevata malignità alla cervice che può dare un odore fetido (es. certe forme di carcinoma).
I testi classici dicono che il sangue mestruale dovrebbe essere rosso come il sangue del
coniglio; durante il ciclo mestruale ci sono delle alterazioni dovute alle variazioni dei doṣa.