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L'Antica Civiltà Vedica

Definizione di Ayurveda,le origini storiche e le fonti ayurvediche

 "L'Ayurveda è la scienza che descrive gli stati della vita vantaggiosi e quelli sfavorevoli, insieme a ciò che è buono e ciò che è nocivo per la vita che tratta della lunghezza della vita e della vita stessa"

Charaka Samhita, Sutrasthana I 41-42

L'ayurveda non è solo una medicina ma uno stile di vita che accompagna l'uomo in tutte le sue sfumature. E' un modo per vivere in armonia con la Natura, per comprenderla, per comprenderci, per occuparsi del proprio corpo fisico.

 

"Scienza di Vita" è la sua definizione.

Composta da due parole sanscrite "ayus" vita o più propriamente "durata della vita" e "veda" conoscenza. In sè la parola descrive e racchiude tutto.

L'Āyurveda parla di come gestire ogni aspetto della nostra vita: come mantenerci in forma, come prevenire i disturbi, come affrontarli; si occupa della mente, del corpo e dello spirito. Viene praticata in India da milioni di anni e oltre ad occuparsi dell'uomo, del regno vegetale ed animale ha in sè una grande concezione dell'universo. L' āyurveda è quindi anche una forma filosofica perchè come diceva Galeno "l'ottimo medico è anche filosofo". 

Un detto molto popolare nell'Ayurveda afferma " Il bravo medico non cerca di scoprire la malattia di cui soffre il paziente ma piuttosto si preoccupa di conoscere a fondo la natura del paziente che sta esaminando, per capire i suoi punti di forza e di e". Così facendo l'attenzione viene spostata dall'esame del singolo fenomeno a quello della totalità dei fattori ambientali che hanno determinato la comparsa della malattia e della sua progressione in una direzione ben precisa. Il fenomeno malattia non è più visto come una successione lineare e puramente meccanica di eventi (es. un germe presente nell'ambiente, entro in contatto con il germe, mi infetto); si tratta invece di indagare  un fenomeno complesso in cui una miriade di fattori, anche soggettivi, giocano un ruolo determinante: la reattività individuale,  lo stato delle emozioni, l'atteggiamento mentale, la voglia di vivere, la capacità di difesa, la soddisfazione o l'insoddisfazione per il lavoro svolto, il grado di armonia familiare, sono tutti elementi apparentemente astratti che incidono in maniera concreta sil determinismo della malattia. Questi fattori sono estremamente variabili perchè gli individui possono reagire in modi completamente diversi al medesimo stimolo ambientale. Un individuo può sentirsi  stimolato dalle sfide o dalle contrarietà del lavoro, un altro può sentirsi sopraffatto e frustrato sino al punto di ammalarsi. Le risposte biologische son troppo variabili e dina,iche  per essere standardizzate

 

Quali sono le fonti ayurvediche?

  • Carakasamhita esposta da Atreya Punarvasu e rivolta allo studente Agniveśa è il testo di riferimento. Non possiamo dare a questo testo una data precisa.
  • Il secondo testo fondamentale è la Suśrutasamhita. Il trattato riguarda maggiormente la chirurgia indiana.
  • Il terzo volume è l' Astangahrdaya ("cuore delle otto parti. Le otto parti sono da intendersi le branche della medicina ayurvedica). Questo testo, più recente rispetto ai precedenti, dovrebbe risalire intorno al 600 d.C.

 Perchè L'āyurveda?

Le malattie ostacolano il raggiungimento di molti obiettivi della nostra vita. La salute è il presupposto fondamentale per svolgere qualsiasi cosa. L'āyurveda si avvale sia di formule semplici o complesse per il mantenimento della salute, sia di concetti teorici che ci portano a comprendere "la mente dell'ayurveda", il suo pensiero e la sua forma.

Le origini dell' āyurveda

L'Ayurveda viene descritto come un sapere divino. La Carakasamhita comincia con la descrizione delle origini di questa medicina. I Rsi constatarono che le malattie avevano tristemente preso il sopravvento e che impedivano agli uomini di vivere serenamente. Rivolgendosi al dio Indra sperarono quindi di trovare un rimedio. L'asceta Bharadvāya colse l'essenza della disciplina ayurvedica e di maestro in maestro giunse ad Ātreya Punarvasu e da quest'ultimo ad Agniveśa, autore della Carakasamhita.